Salvatore Cimino e Rosaria Pepe sono due figure fondamentali nella storia di Cefalù, non solo come commercianti ma come persone di riferimento per la comunità. La loro vita e il loro lavoro sono un esempio tangibile di come l’impegno costante, l’onestà e la dedizione possano avere un impatto profondo e duraturo sulle persone e sulle generazioni future. Salvatore, nato il 30 maggio 1936 a Gratteri, e Rosaria, nata il 3 gennaio 1940 a San Mauro Castelverde, hanno vissuto la loro vita con una passione per il lavoro che non ha mai vacillato, costruendo da zero un’attività commerciale che è diventata un punto di riferimento per tutti i residenti di Cefalù. Con il loro negozio, hanno creato una vera e propria istituzione, dove il commercio non era solo un lavoro, ma un modo per costruire legami, sostenere, anche solo con una parola di conforto quanti ne necessitassero, e dare un esempio di vita onesta e dedita alla famiglia e al bene comune.
Il contesto storico, sociale ed economico
Il contesto storico, sociale ed economico in cui Salvatore e Rosaria sono cresciuti è stato determinante per la loro formazione e per la loro visione del mondo. Cresciuti durante la Seconda Guerra Mondiale, entrambe le famiglie di Salvatore e Rosaria sono state profondamente segnate dalle difficoltà che ha comportato quel periodo. Salvatore cresce a Gratteri, un piccolo paese montano, dove la sua famiglia vive in umili condizioni, ma con una solida connessione alla terra. La guerra, che ha minato la stabilità di milioni di persone, non fa eccezione nella sua vita. La sua infanzia è segnata dalla fatica e dal sacrificio, ma anche dal forte desiderio di conoscere e imparare, dalla voglia di migliorarsi. Avrebbe voluto proseguire gli studi, diceva sempre che la sua passione era la storia, soprattutto quella contemporanea, ma solo dopo la pensione riuscì realmente a dedicarsi, leggendo molto, a quella che di fatto era una passione sopita.
Rosaria, nata in una famiglia di pastori a San Mauro Castelverde, vive in una situazione altrettanto difficile, ma purtroppo anche lei è costretta, come tanti altri, a concludere, con la licenza elementare, il suo ciclo scolastico, una situazione che in quegli anni era assai comune per le famiglie più povere. Nonostante questo, Rosaria sviluppa una straordinaria abilità nelle materie matematiche, distinguendosi tra i suoi coetanei. Sebbene le difficoltà economiche impediscano loro di continuare gli studi, entrambi continuano a coltivare la curiosità e il desiderio di imparare, dando vita a una solida base di conoscenze che si rifletterà poi nel loro lavoro.
A Cefalù la loro vita comincia a cambiare
Nel momento in cui Salvatore e Rosaria si trasferiscono a Cefalù, la loro vita comincia a cambiare. Sebbene entrambi provengano da famiglie di origini semplici e che non avevano certo facilitato loro la strada, entrambi sentono di poter avere un futuro migliore se riescono a sfruttare la loro intraprendenza. Salvatore arriva in città nel 1962, dopo aver vissuto per quattro anni a Caracas dove era emigrato, appena ventenne, spinto dalla voglia di migliorare la propria posizione economica. Rosaria, dal canto suo, si trasferisce a Cefalù a febbraio 1958, inizialmente solo con due fratelli, Mariano e Maria Anna, per iniziare la nuova avventura: il papà Carmelo rileva un’attività commerciale, aperta da altri gestori che stanno per trasferirsi in America, e la affida alla figlia, supportata dai due fratelli più giovani. I genitori, Carmelo e Rosa, con il fratello fratello più piccolo, Domenico si sarebbero trasferiti definitivamente a Cefalù solo alla fine del ’58.
Nonostante i loro negozi inizialmente si trovassero uno di fronte all’altro, Salvatore e Rosaria di fatto non erano in competizione e l’incontro tra i due è inevitabile. Il destino li porta a conoscerci meglio, e quello che inizia come un incontro professionale diventa ben presto qualcosa di più: una relazione personale che, nel tempo, diventerà solida e stabile. Dopo aver condiviso momenti di supporto reciproco e aver iniziato a capirsi sempre di più, nel 1964 Salvatore e Rosaria decidono di sposarsi. Questo segna una nuova fase delle loro vite, unendo non solo i loro cuori, ma anche le loro forze in un progetto comune che sarebbe cresciuto nel tempo e avrebbe segnato la storia del commercio a Cefalù.
Dal primo negozio di alimentari al market
Nel 1964, Salvatore e Rosaria aprono il loro primo negozio di alimentari in via Umberto I° a Cefalù. Non è un inizio facile. La concorrenza è forte e le risorse economiche limitate. Ma la passione che entrambi mettono nel lavoro e la cura che dedicano ai loro clienti sono gli ingredienti che permettono al loro negozio di crescere e affermarsi. Salvatore, con la sua mentalità pratica e organizzativa, si occupa degli approvvigionamenti e della parte logistica, mentre Rosaria si dedica con grande attenzione alla gestione del rapporto con la clientela, creando un’atmosfera accogliente e calorosa che rende il negozio un punto di ritrovo per le persone della zona. Grazie alla loro dedizione, la qualità dei prodotti e alla loro disponibilità verso i clienti, il negozio diventa presto uno dei preferiti dai residenti, che trovano in Salvatore e Rosaria non solo due commercianti, ma anche due amici a cui rivolgersi. Nonostante le difficoltà, Salvatore e Rosaria non si arrendono mai. Con l’andare degli anni, il negozio comincia a prosperare e a crescere.
L’evoluzione dell’attività di Salvatore e Rosaria arriva con l’apertura del Market S. Antonio, il primo supermercato a Cefalù, che rappresenta una vera e propria rivoluzione per la città. Con il passaggio da una piccola salumeria a un supermercato strutturato in maniera moderna, i coniugi Cimino affrontano nuove sfide. Tuttavia, nonostante le difficoltà, non rinunciano mai alla loro filosofia di lavoro: qualità dei prodotti, attenzione al cliente e servizio impeccabile. La clientela di Salvatore e Rosaria cresce esponenzialmente, e il Market S. Antonio diventa ben presto il punto di riferimento commerciale per la città, anche per i turisti che, ogni estate, affollano Cefalù. Nonostante l’incremento della concorrenza, i coniugi Cimino mantengono sempre la stessa attenzione ai dettagli e la stessa passione per il loro lavoro. Per loro, ogni cliente è importante, e la loro capacità di ascoltare le esigenze dei clienti, soddisfacendo anche richieste particolari, è una delle ragioni principali del loro successo. La qualità dei prodotti, unita alla loro straordinaria cordialità e disponibilità, li fa diventare un punto fermo nella vita di Cefalù.
Un negozio che diventa centro di scambi sociali e culturali
Il negozio dei Cimino non è solo un luogo dove acquistare alimentari, ma diventa il centro di una rete di scambi sociali e culturali che contribuiscono a fare di Cefalù una comunità più coesa. Per molti anziani, il negozio diventa un luogo dove fermarsi a fare due chiacchiere, dove trascorrere qualche minuto in compagnia. Salvatore e Rosaria, pur essendo impegnati nel loro lavoro, non mancavano mai di ascoltare le storie delle persone, di prendersi il tempo di parlare con loro, facendo sentire ognuno importante. Il negozio diventava così un punto di riferimento che va oltre le necessità quotidiane, perché diventa un punto di aggregazione nel quale i clienti si fermavano oltre che per fare acquisti anche per socializzare. Salvatore e Rosaria erano sempre pronti ad aiutare chi si trovava in difficoltà, concedendo credito a chi non poteva pagare immediatamente, ma sempre in maniera discreta, senza mai far sentire il cliente in imbarazzo.
La famiglia, per Salvatore e Rosaria, è sempre stata il fulcro della loro esistenza. La loro unica figlia, Antonia Lucia, cresce tra le mura del loro negozio, dove impara sin da piccola l’importanza del lavoro, della dedizione e del rispetto per gli altri. Nonostante gli impegni lavorativi, Salvatore e Rosaria non hanno mai dimenticato l’importanza di passare del tempo con lei, educandola non solo ai valori della famiglia, ma anche alla responsabilità sociale che deriva dal lavoro. Lucia cresce con la consapevolezza che il successo di suo padre e di sua madre non è stato costruito solo sul duro lavoro, ma anche sull’amore per la comunità e sul rispetto per le persone.
Il ritiro dopo 48 anni di duro lavoro
Nel dicembre 1999, dopo 48 anni di duro lavoro, Salvatore e Rosaria decidono di ritirarsi. La decisione di fermarsi arriva quando Salvatore, nonostante l’amore per il suo lavoro, riconosce che il mercato sta cambiando e che non ha più senso cercare di adattarsi ai nuovi modelli di business. Nonostante Rosaria sarebbe stata pronta a continuare, Salvatore sente che è il momento giusto per fermarsi, per godersi i frutti di una vita di sacrifici e dedizione. La chiusura del loro negozio segna la fine di un’epoca per Cefalù, ma la loro eredità rimarrà per sempre nella memoria collettiva della città. Il negozio dei Cimino non è stato solo un’attività commerciale, ma un luogo dove si costruivano relazioni, si condividevano momenti di vita e si alimentava un senso di comunità che durerà per sempre. La loro eredità, fatta di valori come l’onestà, la dedizione al lavoro e il rispetto per gli altri, rimarrà a lungo nel cuore dei cefaludesi.
La storia di Salvatore e Rosaria è quella di una coppia che ha saputo trasformare il proprio lavoro in un’opera di amore verso la propria città. Il loro negozio non è solo stato un’attività commerciale di successo, ma un luogo che ha avuto un impatto positivo su tante persone, unendo la comunità e dando un esempio di come il commercio possa essere tanto un mestiere quanto una missione sociale.
La biografia di Salvatore e Rosaria, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.
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