Paolo Catalano: il Preside che ha portato la modernità nelle scuole e a Cefalù

Paolo Catalano, nato ad Alia (PA) il 10 gennaio 1943, è figura di spicco nella storia dell’educazione scolastica italiana del secondo Novecento. Uomo di straordinaria dedizione, si distingue per la sua lunga carriera come docente e dirigente scolastico, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto educativo e culturale della Sicilia e non solo.

L’infanzia di Paolo Catalano si svolge nel piccolo centro di Alia, nel cuore della Sicilia, in un periodo storico difficile ma ricco di fermenti. Cresciuto nel dopoguerra, in un ambiente familiare semplice e laborioso, si confronta fin da giovane con i sacrifici e la necessità di autodisciplina. La sua infanzia è segnata da una precoce separazione dal nucleo familiare per motivi di studio: a soli dieci anni, infatti, lascia casa per trasferirsi in collegio. Questa esperienza, vissuta inizialmente con sofferenza, diventa tuttavia la base solida per la costruzione del suo carattere: tenace, rigoroso, determinato. La formazione ricevuta nei collegi salesiani di Modica e Randazzo gli offre non solo istruzione, ma anche valori profondi come il senso del dovere, la responsabilità e la capacità di vivere in comunità.

Giovinezza e vocazione educativa

Durante gli anni dell’adolescenza e della giovinezza sviluppa una crescente passione per la cultura e per lo studio, in particolare per le discipline scientifiche. Dopo aver conseguito la maturità classica al liceo Gregorio Ugdulena di Termini Imerese, inizia gli studi universitari in Ingegneria, per poi orientarsi verso la Matematica, disciplina che lo accompagna per tutta la carriera. La sua vocazione per l’insegnamento emerge in modo quasi naturale: spinto anche dalle circostanze e da un primo incarico come supplente, scopre il piacere di trasmettere conoscenza e valori. La giovane età, unita a una notevole preparazione e a una profonda capacità relazionale, lo porta a distinguersi fin da subito come educatore serio e apprezzato.

Catalano cresce in un’Italia del dopoguerra, un Paese ancora segnato dalle ferite del conflitto e avviato a una profonda trasformazione economica e culturale. Il sistema educativo, allora fortemente classista e ancorato a metodi tradizionali, è in cerca di riforme capaci di rispondere ai nuovi bisogni di una società in crescita. In questo contesto, la sua formazione si sviluppa tra collegi religiosi e istituzioni pubbliche, offrendo fin da giovane un contatto diretto con le sfide educative del suo tempo. Nel corso della sua carriera, attraversa decenni cruciali per la scuola italiana: gli anni Settanta della contestazione studentesca, gli Ottanta dell’avvio all’autonomia scolastica, i Novanta della digitalizzazione e dell’integrazione europea. Opera dunque in una fase storica segnata dal progressivo riconoscimento del ruolo centrale della scuola pubblica nella costruzione della democrazia, e contribuisce attivamente a modernizzare l’offerta educativa, ampliando orizzonti e strumenti didattici.

Una carriera scolastica esemplare

La carriera di Paolo Catalano come educatore inizia nel 1968, subito dopo la laurea in Matematica, quando riceve il suo primo incarico come docente supplente presso la Scuola Media Statale “Leonardo da Vinci” di San Felice Circeo. Questo primo contatto con il mondo dell’insegnamento, accolto con entusiasmo e dedizione, gli offre l’opportunità di confrontarsi con le dinamiche della scuola e di mettere alla prova le sue capacità didattiche.

Negli anni successivi, si susseguono numerosi incarichi in varie scuole del Lazio, tra cui il Liceo Classico P. Albertelli e l’ITI A. Meucci di Roma. Qui matura una profonda esperienza come insegnante di Matematica, ma anche come figura di riferimento per colleghi e studenti. Il servizio militare svolto come Sottotenente presso l’Istituto Geografico Militare gli conferisce un ulteriore senso di disciplina e rigore che porterà anche nella sua attività scolastica. Nel 1976, ottiene l’immissione in ruolo presso l’IPC F. Cesi di Roma, dove insegna Matematica per diversi anni. La sua reputazione di docente scrupoloso e innovativo si consolida, fino a quando, nel 1980, vince il concorso per Preside negli Istituti Professionali per il Commercio. È l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita professionale, orientato alla guida delle istituzioni scolastiche.

Dal 1984, presta servizio come Preside in varie città, tra cui Pistoia, Trapani, Nicosia e infine Cefalù, presso l’ITCG “Jacopo del Duca”, dove resta ininterrottamente dal 1989 fino al pensionamento nel 2005. Proprio a Cefalù Catalano lascia un’impronta profonda e duratura, rendendo l’istituto un polo scolastico di riferimento per l’intera area. Durante la sua lunga esperienza dirigenziale, si distingue per un approccio aperto all’innovazione, per la sua capacità organizzativa e per l’attenzione alle esigenze degli studenti. La sua azione si concretizza nella realizzazione di laboratori informatici, nella promozione di attività extracurricolari e nel rafforzamento dei rapporti con il territorio. Grazie a lui, l’ITCG Jacopo del Duca viene riconosciuto come scuola all’avanguardia in diversi ambiti.

Catalano si impegna anche nella formazione del personale scolastico, promuovendo corsi di aggiornamento e favorendo il lavoro di squadra tra docenti e personale amministrativo. La sua visione della scuola come comunità educante si traduce in un clima scolastico sereno, stimolante e orientato alla crescita condivisa. Ogni decisione viene ponderata in base all’impatto educativo, mettendo sempre al centro il benessere degli alunni.

Tra i progetti più significativi avviati sotto la sua direzione si annoverano gli scambi culturali con scuole europee, la partecipazione a programmi come il Progetto Leonardo e le esperienze formative in azienda. Queste iniziative contribuiscono ad aprire la scuola al mondo, preparando gli studenti a una cittadinanza globale e consapevole. Nel corso della sua carriera sa coniugare l’efficienza amministrativa con l’empatia umana, dimostrando che la dirigenza scolastica può essere un potente motore di cambiamento. Ancora oggi, il suo nome è ricordato con rispetto e gratitudine da colleghi, alunni e famiglie per la sua capacità di trasformare la scuola in un luogo di vita, cultura e futuro.

Il Progetto Leonardo e l’innovazione educativa

Uno dei capitoli più significativi della dirigenza di Paolo Catalano è rappresentato dall’adesione e dallo sviluppo del Progetto Leonardo da Vinci, programma europeo di cooperazione per l’istruzione e la formazione professionale. Grazie alla sua lungimiranza e alla sua determinazione, l’ITCG “Jacopo del Duca” di Cefalù è tra i primi istituti siciliani ad aderire a questa iniziativa, aprendo la scuola a collaborazioni con istituti e partner stranieri.

Il progetto offre agli studenti opportunità di mobilità all’estero, stage formativi e incontri interculturali che arricchiscono profondamente la loro preparazione e il loro bagaglio umano. Paolo crede fortemente nell’importanza di far uscire i giovani dal contesto locale per confrontarsi con realtà europee avanzate. Tale visione permette a molti studenti di intraprendere con più fiducia e competenza i loro percorsi professionali e universitari. Oltre all’impatto diretto sugli alunni, il progetto ha effetti molto positivi anche sul corpo docente. Numerosi insegnanti partecipano ad attività di formazione e scambio internazionale, contribuendo a diffondere nuove metodologie didattiche e approcci educativi all’interno della scuola. Catalano incentiva attivamente questa crescita professionale, consapevole che una scuola innovativa parte da docenti motivati e preparati.

Il successo del Progetto Leonardo si inserisce in un disegno più ampio: trasformare la scuola in un laboratorio di sperimentazione culturale e tecnologica. In questa visione rientrano anche l’introduzione sistematica dell’informatica, la realizzazione di laboratori all’avanguardia, e l’utilizzo delle tecnologie digitali come strumenti quotidiani di apprendimento. La leadership di Preside, in questo senso, segna un punto di svolta per l’istruzione nel territorio cefaludese, con ricadute che ancora oggi si fanno sentire.

Pensiero e filosofia educativa

Per Paolo Catalano, l’insegnamento non si riduce mai alla trasmissione di contenuti, ma rappresenta sempre un gesto autenticamente educativo: “educare” significa per lui “educere”, ossia far emergere dal giovane ciò che è già presente in potenza. Il suo approccio è centrato sullo sviluppo integrale della persona, sul rispetto per le inclinazioni individuali e sulla valorizzazione delle competenze come strumento di emancipazione. Promuove sempre una didattica che sia capace di coniugare sapere teorico e pratica operativa, mantenendo alta la motivazione degli studenti attraverso percorsi attivi, laboratoriali e orientati alla realtà. Convinto sostenitore della necessità di aggiornarsi continuamente, ritiene che il docente e il dirigente scolastico non possano mai considerarsi “arrivati”. La scuola, secondo la sua visione, deve essere un luogo in continua evoluzione, capace di accogliere le trasformazioni della società, in particolare quelle legate alla tecnologia e alla globalizzazione. La capacità di adattarsi, senza rinunciare alla profondità culturale, è per lui il segreto per formare cittadini consapevoli, preparati e responsabili.

A questa visione si accompagna una filosofia di vita improntata alla sobrietà, alla responsabilità e all’etica del lavoro. Per questo considera sempre l’autodisciplina e la progettualità strumenti fondamentali non solo per l’efficacia didattica, ma anche per il benessere personale. Crede profondamente nel valore della scuola come luogo di elevazione umana e sociale, come spazio in cui ciascuno può imparare a conoscere sé stesso e il mondo, per costruire un futuro più giusto e più solidale.

Vita familiare e dimensione personale

La vita familiare rappresenta per Paolo Catalano una dimensione fondamentale e insostituibile. Nonostante il suo ruolo pubblico e gli impegni gravosi legati alla scuola, mantiene sempre un legame saldo con la propria famiglia, che vive come rifugio affettivo, fonte di forza e motivo ispiratore. La moglie e i figli sono per lui presenza costante, offrendo sostegno silenzioso nei momenti più intensi del lavoro e gioia nei momenti di serenità domestica. Catalano attribuisce sempre grande valore alla condivisione, alla comunicazione familiare e all’educazione domestica, elementi che, secondo la sua visione, costituiscono le fondamenta di ogni percorso formativo anche all’esterno della scuola. Nella vita familiare trova non solo conforto, ma anche occasione di confronto critico, riflessione e rigenerazione spirituale. In particolare, ama trascorrere le serate in compagnia dei propri cari, condividendo letture, racconti di viaggio, ricordi scolastici o semplicemente godendo della tranquillità della quotidianità.

Nel tempo libero trova grande piacere nel dedicarsi all’agricoltura nella sua proprietà di Alia, una dimensione che sente profondamente legata alla propria identità e che condivide con i suoi familiari. La gestione della terra, il contatto con la natura e i lavori manuali sono per lui fonte di equilibrio e occasione per trasmettere ai più giovani valori autentici come la pazienza, la cura, la responsabilità.

Nel corso degli anni, il supporto della famiglia si rivela fondamentale anche per il successo delle sue numerose iniziative scolastiche. Il clima di collaborazione, dialogo e complicità all’interno della casa contribuisce a mantenere stabile il suo impegno pubblico e ad affrontare con determinazione ogni sfida educativa. Spesso riconosce che senza questo sostegno silenzioso e discreto, la sua azione educativa non avrebbe avuto la stessa efficacia.

Oggi per Catalano la vita familiare rappresenta uno dei più grandi successi personali. È stato, a suo dire, il luogo dove ha potuto essere pienamente sé stesso: marito, padre, educatore, cittadino. Un nido affettivo che ha custodito e nutrito ogni sua aspirazione, rivelandosi sempre rifugio e slancio verso nuove sfide.

Hobby e passioni

Nonostante un grande impegno professionale, Paolo Catalano sa coltivare nel corso della vita alcune passioni che lo accompagnano nei momenti di pausa e riflessione. Una di queste è la raccolta di film in videocassette e DVD, attraverso la quale alimenta il suo interesse per il cinema d’autore e per la narrazione visiva. In parallelo, sviluppa una notevole collezione fotografica, frutto dei suoi viaggi in Italia e all’estero, catturando scorci paesaggistici, opere d’arte e scene di vita quotidiana con uno sguardo sempre attento e contemplativo.

Appassionato anche di enologia, costruisce nel tempo una piccola ma pregiata enoteca personale. Ogni bottiglia rappresenta per lui non solo un piacere del palato, ma anche un viaggio culturale nelle tradizioni vinicole delle regioni italiane ed europee. Questa passione, coltivata con rigore e curiosità, riflette la sua attitudine al dettaglio, alla selezione accurata e alla conservazione della memoria attraverso gli oggetti.

Tra le attività che più lo rilassano spiccano l’agricoltura nella sua azienda di Alia e la lettura, due mondi complementari che gli offrono equilibrio tra fisicità e riflessione. La cura della terra, con i suoi ritmi lenti e naturali, costituisce per lui un ritorno alle origini e un modo per mantenere vivo il legame con la sua identità contadina. Al tempo stesso, la sua biblioteca personale custodisce opere di narrativa, saggistica scientifica, spiritualità e filosofia, a testimonianza di una mente sempre attiva, curiosa e aperta al mondo.

Catalano nutre anche una profonda passione per la musica, con gusti che spaziano dalla musica leggera italiana – come Mina e Battisti – fino al fado portoghese di Amália Rodrigues e alla musica classica, in particolare opere come la Cavalleria Rusticana e i cori del Nabucco. Questa passione musicale, che lo accompagna fin dai tempi del collegio, lo aiuta a riflettere, rilassarsi e stimolare la mente.

Infine, lo sport ha un ruolo non trascurabile nella sua vita. Da giovane, pratica con entusiasmo il calcio nei collegi salesiani, arrivando anche a essere capitano di squadra. In età adulta, si dedica al tennis e soprattutto all’equitazione, promuovendo progetti educativi legati all’esperienza a cavallo tra i monti e le valli della Sicilia. Attraverso lo sport, trova sempre un modo per trasmettere ai giovani il valore del benessere fisico, dell’impegno e della disciplina.

La figura di Paolo Catalano si staglia nel panorama scolastico italiano come esempio di dedizione, innovazione e visione educativa. Il suo operato, sviluppatosi in un arco temporale che attraversa trasformazioni profonde del sistema scolastico, sa interpretare le sfide della modernità con spirito critico e costruttivo. Non solo dirigente scolastico, ma formatore di coscienze, promotore del dialogo tra saperi e attento tessitore di relazioni umane all’interno e all’esterno della scuola. Le sue scelte, improntate alla progettualità e alla concretezza, lasciano un’eredità feconda, ancora oggi visibile in molti dei percorsi didattici ed educativi attivati nei territori dove ha operato.

Nel ricordo e nelle testimonianze di chi lavora al suo fianco o studia sotto la sua guida, emerge una personalità appassionata, rigorosa, ma sempre capace di empatia. Paolo Catalano incarna il significato più autentico dell’educazione come strumento di crescita collettiva e di emancipazione. La sua biografia è il ritratto di un uomo che sa mettere il sapere e la cultura al servizio del bene comune, con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Il suo percorso rimane un punto di riferimento per chiunque creda nella scuola come motore di progresso umano e civile.


La biografia di Paolo Catalano, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.

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