Nicola Imbraguglio, nato a Cefalù il 17 giugno 1940 e scomparso l’11 settembre 2004, è una delle figure più importanti della Sicilia del suo tempo. La sua vita si intreccia in modo indissolubile con quella della sua città natale, Cefalù, un luogo che egli cerca di migliorare e preservare attraverso la sua intensa attività politica, culturale, letteraria e sociale. Il suo impegno è tanto in ambito pubblico quanto privato, cercando di coniugare tradizione e modernità, e facendo di Cefalù un esempio di sviluppo sostenibile e progressista che non sacrifica l’identità storica e culturale del suo territorio. Non solo si distingue come giurista e poeta, ma anche come giornalista e sindaco, riuscendo a fare di ogni sua azione un’opportunità di crescita per la sua città. La sua eredità è ancora oggi percepibile nei numerosi progetti che promuove e nelle battaglie che combatte in difesa dei valori e della cultura locale.
Infanzia e giovinezza a Cefalù
Imbraguglio nasce e cresce in una Cefalù che vive un periodo di forti contrasti tra la conservazione delle sue tradizioni e l’inizio di una lenta ma inesorabile modernizzazione. Cresce in una famiglia che, pur appartenendo a un ceto sociale modesto, è profondamente legata alla comunità e alla sua storia. Il contesto storico-sociale in cui nasce è quello degli anni ’40 e ’50, un periodo in cui l’Italia e, in particolare, la Sicilia, si trovano a fare i conti con le cicatrici lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale e con le difficoltà del dopoguerra. Cefalù, con il suo splendido patrimonio storico e architettonico, è un luogo che sembra essere sospeso tra passato e futuro, un paesaggio in cui le tradizioni popolari si intrecciano con le prime forme di modernità che cominciano a farsi strada. La famiglia di Imbraguglio gioca un ruolo fondamentale nella sua formazione. Sebbene la situazione economica non sia agiata, l’ambiente familiare e il contatto con una comunità ricca di valori morali e civici contribuiscono a forgiare la sua personalità. Fin da giovane, sviluppa una forte consapevolezza dei problemi sociali e politici che affliggono la Sicilia, soprattutto per quanto riguarda le difficoltà economiche e la scarsità di opportunità. La sua educazione si svolge quindi in un contesto che non solo lo prepara ad affrontare le sfide quotidiane, ma lo stimola a guardare al futuro con una visione critica e pragmatica. È sin da giovane un ragazzo curioso e impegnato, sempre alla ricerca di soluzioni ai problemi della sua città e della sua gente.
Educazione e influenze formative
Gli anni di formazione di Nicola sono segnati dall’impegno accademico e dalla scoperta di una passione che lo accompagna per tutta la vita: la poesia. Dopo aver completato gli studi liceali a Cefalù, si iscrive all’Università, dove si laurea in giurisprudenza. La sua scelta di intraprendere questa carriera è una diretta conseguenza della sua profonda sensibilità nei confronti delle dinamiche politiche e sociali, nonché del suo desiderio di comprendere come le leggi e le istituzioni possano influire sul destino delle persone e delle comunità. All’università sviluppa un pensiero critico che lo porta a riflettere sull’importanza della giustizia e della libertà, ma anche sulla necessità di un cambiamento che possa garantire un futuro migliore per la Sicilia. Non solo il suo percorso giuridico lo prepara alla carriera politica, ma è anche in questi anni che affina la sua passione per la poesia. Le sue prime raccolte di poesie, come “Momenti” (1972), “Tra queste case” (1977) e “Racconti” (1977), rivelano la sua sensibilità artistica e la sua capacità di raccontare il mondo che lo circonda con uno stile profondo e riflessivo. La sua poesia non è solo un mezzo di espressione, ma anche uno strumento di analisi e di denuncia sociale, un modo per esplorare le difficoltà e le bellezze della vita. La sua formazione, dunque, non si limita alla sola giurisprudenza, ma è arricchita anche da una visione più ampia della cultura, della letteratura e delle sfide sociali, che lo portano a diventare una delle figure più complete e influenti della sua città.
Inizio della carriera politica e giornalistica
Il percorso di Imbraguglio nella politica e nel giornalismo inizia negli anni ’60, quando decide di non limitarsi a osservare i cambiamenti che avvengono intorno a lui, ma di partecipare attivamente alla vita della sua comunità. All’inizio degli anni ’70, con Domenico Portera, pubblica “Quale Cefalù?” (1974), una critica costruttiva sulla città e sul suo futuro. In questi scritti si delineano le linee guida di quello che sarà il suo approccio alla politica: un’attenzione costante al miglioramento della vita sociale ed economica della città, ma anche una difesa incrollabile delle sue tradizioni storiche e culturali.
Imbraguglio si dedica anche alla creazione e alla redazione di periodici locali, tra cui “Sicilia Nuova” e “Giorni Nuovi”. Con questi giornali, diventa un protagonista della vita culturale e politica di Cefalù, riuscendo a sensibilizzare la cittadinanza su temi cruciali come lo sviluppo economico, l’ambiente, il turismo e la conservazione del patrimonio storico. Non solo informa, ma stimola il dibattito pubblico, cercando di aprire la mente della comunità alle nuove sfide che sta affrontando la città. Con il giornalismo, diventa una voce di riferimento che incarna il suo impegno politico e la sua volontà di cambiare le cose senza rinunciare alla propria identità culturale. A partire da questo periodo, la sua influenza nella città cresce, così come la consapevolezza delle sfide che lo attendono nella sua futura carriera politica.
Il successo e l’impegno come sindaco
Nella primavera del 1978 viene eletto sindaco di Cefalù, un ruolo che lo consacra come una delle personalità politiche più rilevanti della città. Il suo impegno da primo cittadino si contraddistingue per il coraggio con cui affronta le sfide che Cefalù si trova ad affrontare. La città, infatti, è minacciata da una serie di speculazioni edilizie che rischiano di compromettere irreparabilmente il suo patrimonio storico e naturale. Una delle prime battaglie che intraprende è quella contro l’abusivismo edilizio e la distruzione di siti archeologici di inestimabile valore, come la necropoli cefaludese, sepolta sotto decine di nuove costruzioni. Imbraguglio non esita a denunciare pubblicamente questi abusi, portando alla luce uno scandalo che fa parlare l’intera Sicilia.
Nel corso del suo mandato mette in atto un ambizioso piano di sviluppo urbano che cerca di coniugare la necessità di modernizzare la città con il rispetto del suo patrimonio storico e culturale. Partecipa alla pianificazione e alla realizzazione di nuove infrastrutture, come il recupero del centro storico, la creazione di spazi pubblici e la valorizzazione del turismo, ma sempre mantenendo la priorità sulla conservazione dei luoghi di interesse storico e artistico. Durante il suo mandato, Cefalù diventa una meta turistica più ambita, grazie anche alla sua attenzione alla creazione di strutture moderne che non snaturano la bellezza della città.
Il suo impegno va oltre l’aspetto urbanistico: si preoccupa anche delle problematiche sociali ed economiche, cercando di migliorare la qualità della vita dei cittadini, in particolare per quanto riguarda la gestione dei servizi pubblici e la creazione di nuovi posti di lavoro. La sua amministrazione è caratterizzata da una visione a lungo termine che cerca di posizionare Cefalù come una città moderna, ma anche capace di preservare e valorizzare la sua storia. Il suo primo mandato, però, termina dopo pochi mesi nel 1979.
Nove anni dopo, nell’estate del 1988 viene rieletto sindaco di Cefalù. Inizia il suo secondo mandato con la stessa energia e visione di cambiamento che lo avevano reso una figura di riferimento durante il suo primo periodo di governo. Prosegue nel perseguire il suo obiettivo di modernizzare la città senza sacrificare le sue radici storiche e culturali. Affronta sfide legate alla crescita turistica della città e alla gestione dell’urbanizzazione, preoccupandosi di mantenere l’equilibrio tra sviluppo e conservazione. Durante questo periodo, lancia numerosi progetti, tra cui la valorizzazione del centro storico, la promozione di strutture turistiche sostenibili e la difesa del patrimonio archeologico e culturale. Imbraguglio si batte anche per migliorare i servizi pubblici e la vivibilità di Cefalù, affrontando la difficile sfida di conciliare i bisogni di una città in espansione con la necessità di preservare la sua identità. Il suo secondo mandato si chiude il 28 febbraio 1989.
La vita personale e le sfide
Nicola Imbraguglio non è solo un politico e un intellettuale, ma anche un uomo profondamente legato alla sua famiglia e alla sua città. La sua vita privata, seppur meno conosciuta, è altrettanto significativa della sua carriera pubblica. Vive una relazione intensa con la sua famiglia, che è per lui un punto di riferimento costante, soprattutto nei momenti più difficili. Proprio la sua famiglia gli offre il sostegno e l’incoraggiamento necessari per continuare la sua missione di servire la città di Cefalù, nonostante le difficoltà politiche e le sfide quotidiane che inevitabilmente incontra lungo il suo percorso. La sua vita è segnata da un equilibrio tra l’impegno civico e il desiderio di essere un uomo presente e affettuoso nella sua vita familiare.
Oltre alla sua famiglia, trova un forte sostegno nella comunità di Cefalù, che lo riconosce come un uomo di valore, un leader capace di mettere da parte gli interessi personali per perseguire il bene comune. La sua vita personale, quindi, si intreccia con quella pubblica, e il suo impegno non si esaurisce nelle aule politiche, ma si estende alla quotidianità della sua città. L’amore per Cefalù è per lui una forza motrice che gli dà la spinta a superare le difficoltà e a continuare a lottare per una città migliore.
Gli ultimi anni e la collaborazione con cefalunews
Negli ultimi due anni della sua vita Nicola collabora con Cefalunews, nonostante le difficoltà fisiche che lo costringono a periodi di ricovero. La sua passione per la politica, la cultura e la sua città non si spegne, nemmeno di fronte alla malattia. Scrive i suoi editoriali con la stessa energia e determinazione che lo hanno contraddistinto per tutta la sua carriera, affrontando temi cruciali per la comunità cefaludese. I suoi articoli durante questo periodo riflettono una lucida analisi della situazione politica e sociale locale, ma anche un forte desiderio di lasciare un segno duraturo sul futuro della sua città. Nonostante sia ricoverato, continua a contribuire al dibattito pubblico, rivelando la sua dedizione incessante al bene della sua comunità.
La sua produzione editoriale in questo periodo dimostra non solo la sua resistenza fisica, ma anche la sua forza mentale e la volontà di continuare a esercitare il suo ruolo di guida intellettuale e civica. I suoi editoriali affrontano, come sempre, le problematiche della città, dalla gestione dei servizi pubblici alla difesa del patrimonio storico e culturale di Cefalù, fino alle sfide politiche legate alla governance locale. Imbraguglio riesce, anche nelle condizioni difficili della sua malattia, a trasmettere un messaggio di speranza e impegno per un futuro migliore per Cefalù, incitando i suoi concittadini a non arrendersi mai.
I suoi editoriali, scritti anche dal letto d’ospedale, sono testimonianze di un amore profondo per la sua città e della sua incrollabile volontà di servire la comunità. Attraverso questi scritti lascia un’eredità preziosa, continuando a influenzare le discussioni locali fino agli ultimi giorni della sua vita. La sua capacità di scrivere con passione e lucidità, anche in un momento tanto difficile, rimane uno degli aspetti più significativi della sua figura pubblica e della sua dedizione al miglioramento di Cefalù. La sua figura è un punto di riferimento per chi crede che la politica debba essere una vera e propria vocazione al servizio del bene comune, capace di andare oltre gli interessi di parte e di mettersi al servizio della comunità. Imbraguglio, attraverso il suo lavoro e il suo impegno, dimostra che è possibile modernizzare una città senza sacrificare la sua identità e la sua storia, lasciando un modello di sviluppo che ancora oggi continua a ispirare chi ama Cefalù e la Sicilia.
La biografia di Nicola Imbraguglio, presentata in questo articolo, farà parte di una pubblicazione che Cefalunews sta curando per la sua uscita prevista nel mese di aprile 2025. Il libro raccoglierà le biografie di quei personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità e oltre. Se conosci storie di persone che hanno segnato la storia della nostra città con il loro impegno, che abbiano lavorato per il bene comune o che abbiano lasciato una traccia nelle istituzioni, nelle scuole, nelle chiese, nelle strade o nei luoghi di ritrovo, ti invitiamo a contribuire.
Se conosci una persona che ritieni meritevole di essere inclusa in questa raccolta, puoi segnalarla inviando un messaggio WhatsApp al numero 3472975402 con la scritta “SI PERSONAGGIO”, seguita dal nome e cognome del candidato. Ricevuta la tua segnalazione, la redazione si attiverà per elaborare la biografia del personaggio proposto.
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