La tavola era pronta. La famiglia lo attendeva per pranzo, come ogni giorno, ma con un motivo in più per sorridere: era l’ultimo turno di servizio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie. Un giorno atteso per una vita. Il congedo, la pensione, il tempo finalmente dedicato alla moglie Eugenia, alle figlie gemelle Carla e Paola, di appena 14 anni. Il 25 giugno avrebbe festeggiato 33 anni di matrimonio. Invece, su quella tavola è arrivata la notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere: Carlo non tornerà più.
Aveva 59 anni, ne avrebbe compiuti 60 il 5 luglio. È morto durante un inseguimento nelle campagne di Francavilla Fontana, colpito da uno dei due malviventi che stava cercando di fermare. Si tratta di Michele Mastropietro, 59 anni, pregiudicato (rimasto ucciso), e Camillo Giannattasio, 56 anni, arrestato. Il brigadiere ha risposto al fuoco, riuscendo a ferire uno degli aggressori, ma le ferite riportate sono risultate fatali.
Prestava servizio al Nucleo Radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana. Ogni giorno percorreva pochi chilometri da casa, in via Caduti di Nassiriya a Ostuni, fino alla caserma. Un nome che oggi suona come un triste presagio. Era conosciuto da tutti come un militare serio, riservato, rispettato. Il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes, ha annunciato il lutto cittadino, ricordandolo come “una persona perbene, un carabiniere integerrimo, che si faceva voler bene”.
Una storia che si ripete. Ma non dovrebbe.
“Era agli ultimi giorni di lavoro. Sarebbe andato in pensione il 5 luglio. Eppure non ha esitato a fare il suo dovere fino alla fine”. Con queste parole, il generale Marco Minicucci, vicecomandante dell’Arma, ha ricordato il collega caduto. Una dedizione che ha segnato l’intera carriera del brigadiere, culminata in quell’ultimo gesto di coraggio. Anche il comandante generale Salvatore Luongo ha voluto rendere omaggio a Legrottaglie: “Il suo sacrificio è un esempio fulgido di straordinaria dedizione al dovere e di impavido impegno per la sicurezza dei cittadini”.
L’agguato e l’indagine
Il brigadiere è intervenuto dopo una rapina, trovandosi di fronte due criminali in fuga. La reazione è stata brutale. Secondo il prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale, “si è trattato di una violenza spropositata, con totale disprezzo per la vita umana”. Le forze dell’ordine hanno immediatamente attivato una vasta operazione che ha portato alla localizzazione dei due sospetti. Un secondo conflitto a fuoco è avvenuto nelle campagne di Grottaglie: qui Mastropietro è stato ucciso, mentre un agente è rimasto ferito. Il suo complice, Giannattasio, è stato arrestato.
I funerali del brigadiere Legrottaglie si terranno sabato 1° giugno alle ore 10 nella parrocchia di Santa Maria della Stella a Ostuni. La camera ardente sarà aperta già da venerdì. La salma è stata restituita alla famiglia, dopo l’autopsia che ha confermato: Carlo è stato raggiunto da più colpi nella zona addominale.
Un sacrificio che ci riguarda tutti
“Ha dato tutto se stesso fino all’ultimo istante, senza remore, con grande professionalità”, ha detto ancora il prefetto Carnevale. “È morto da carabiniere, come aveva vissuto. Il suo esempio resterà, per chi oggi indossa una divisa e per tutti noi, cittadini, che di quella dedizione beneficiamo ogni giorno”. Il suo nome si aggiunge a quello di altri militari caduti nell’adempimento del dovere. In Puglia, la memoria torna a Vincenzo Di Gennaro, Antonio Dimitri, e ora Carlo Legrottaglie. Tutti uccisi in strada, in servizio, per impedire che il crimine avesse l’ultima parola. E per ricordarci che la sicurezza non è mai scontata. Ma qualcuno, ogni giorno, sceglie di garantirla. Anche a costo della vita.