Il limone bollito fa bene o male alla dieta dimagrante? La risposta dei nutrizionisti non è univoca. Da un lato ci sono coloro che vedono nel limone bollito una delle cure naturali benefiche migliori per il nostro organismo. La presentano come una tecnica molto semplice che consente di ottenere una bevanda salutare dalle molteplici proprietà. Questa bevanda, infatti, ripulirebbe il fegato e consentirebbe di eliminare le tossine in eccesso. Il limone bollito, infatti, agevola la diuresi, aiutando a contrastare la cellulite e la ritenzione idrica. Fra quanti sostengono la bontà del limone bollito ci sono coloro he lo suggeriscono per superare la difficoltà a mangiarlo per il suo sapore aspro. Dall’altro lato non mancano coloro che a questa bevanda non attribuiscono alcun particolare beneficio. In realtà molte delle sostanze che garantiscono al limone il suo effetto dimagrante sono contenute nella buccia. Mangiarla direttamente, però, risulta difficile farlo in molti casi a causa del suo sapore. Ecco che una soluzione molto pratica e comoda è quella della bollitura. Bollendo i limoni si dovrebbero potere avere alcuni benefici contenuti nella buccia senza doverla assumere a tutti i costi con il suo sapore aspro.
Come preparare l’acqua bollita? Il consiglio è di mettere tre limoni, anche tagliati a metà, in una pentola d’acqua. Portare l’acqua e ebollizione e lasciare tutto in infusione per almeno 3 minuti. A questo punto rimuovere i limoni. Una volta raffreddata questa bevanda si potrà consumare al mattino prima della colazione. In alternativa può essere assunta anche prima di mettersi a dormire, avendo cura di lavarsi i denti dopo il consumo per evitare danni allo smalto dentale. Di fronte al sapore troppo aspro si può ricorrere ad un cucchiaino di miele e magari anche a qualche fettina di zenzero fresco. Da non dimenticare il famoso “canarino”. Si prepara facendo bollire della buccia in mezza tazza d’acqua per 5 minuti. Quando il liquido è colore canarino si assume caldo per avere un effetto digestivo. Tutto merito del calore e dei principi attivi presenti nella scorza bollita.
Quali sono i benefici della buccia di limone? Il segreto del limone è nella sua buccia ma non tutti lo sanno. Il più delle volte, infatti, proprio la buccia viene buttata via o utilizzata sporadicamente per aromatizzare i dolci. In realtà nella parte esterna del limone sono racchiuse tante vitamine, in particolare la C. Per questo è un antibatterico e aiuta il corpo ad eliminare le tossine. Nella scorza sono presenti, inoltre, numerosi oli essenziali: il limonene, il terpene, il canfene, il fellandrene e il pinene. Sono dotati di azione antisettica, battericida, antimicotica, antifebbrile, eupeptica, sedativa del sistema nervoso e stimolante il sistema immunitario. L’azione battericida della buccia di limone è efficace contro il vibrione del colera, il meningococco, gli stafilococchi, il gonococco e numerosi bacilli, fra i quali quelli del tifo, della tubercolosi e della difterite. A Napoli, durante il colera del 1973, venne prescritto l’impiego dei limoni a scopo preventivo e curativo. Nelle difficoltà digestive si sfruttano le proprietà eupeptiche della scorza di limone facendo assumere il tradizionale «canarino». Per utilizzare questa buccia, però, è importante che il limone non sia trattato altrimenti la buccia pesticidi e agenti chimici assolutamente da evitare. Ecco il consiglio dell’esperto l’agronomo Giovanni Greco. In questo caso, per avere frutti sempre freschi, si può tenere una pianta anche in vaso sul balcone. La buccia, infatti, si può grattugiare su insalate, cereali, pasta, salse, gelato. Per conservarla è bene grattugiarla per poi riporla nel freezer in appositi contenitori o sacchetti e tirarla fuori al bisogno.