Ecc.za Rev.ma
Rev.mo Padre Salvatore Vacca, Guardiano del Convento e del Santuario
Signori Sacerdoti
Colleghi Sindaci
Gent.mi Signore e Signori
Non senza emozione rivolgo a Voi tutti il saluto della Comunità di Gratteri, chiamata – dopo oltre 20 anni – a questo appuntamento di fede e di devozione, qual è l’offerta dell’Olio.
Nell’archivio di questo Convento, ho appreso tanti anni addietro, leggendo un libro di un cefaludese, il prof. Domenico Portera, si conserva una “Breve Cronistoria del divoto Convento di Gibilmanna”, databile tra il 1696 e il 1701, laddove tra l’altro è riportato un fatto straordinario.
Nel tempo in cui si ritrovava Guardiano di questo Convento frate Urbano di Messina, era tempo di rigorosissimo inverno e il paese era tutto ricoperto di alta neve.
Si ritrovarono i frati con scarsezza d’olio sia per il cibo che per le lampade della Chiesa.
“Non si poteva uscire alla cerca perché continuamente fioccava”.
Si fece bollire, allora, la feccia dietro la giarra non per mangiare ma almeno per le lampade della Chiesa.
Finì anche quel poco d’olio ottenuto con la bollitura della feccia.
Tanto che, con le poche gocce rimaste, nacque il problema: quale delle lampade spegnere? Quella del Figlio o quella della Madre?
I frati decisero di mettere una sola lampada su una panca al centro della Chiesa perché “servisse per lume al Figlio e alla Madre”.
E non cessava di fioccare e l’olio mancò del tutto.
Pregarono, quindi, i frati.
Pregarono incessantemente davanti alla Sacra Immagine della Beatissima Vergine perché li aiutasse a superare quel momento tristissimo di bisogno e di sconforto.
Poi il Cuciniere, inviato dal Guardiano a verificare se ancora residuasse un po’ di feccia da bollire, fece la scoperta: “la giarra era piena d’olio perfettissimo fino alla bocca”.
Ecco il Miracolo dell’Olio!
Oggi l’Olio lo offrono le Comunità, ma Gibilmanna il miracolo lo continua a fare!
Lo fa ogni giorno!
Perché Gibilmanna è il simbolo dell’ascesa dell’anima!
Condivido pienamente quel che il laico ebbe a scrivere: accostarsi ai piedi del Santuario significa avere la certezza dell’incontro con il Cristo!
Gibilmanna è faro di dono e di amore!
Gibilmanna è caposaldo di valori veri ed eterni! Un caposaldo di fede!
Quanti di noi, credenti o scettici, possono affermare di non avere mai chiamato il nome della Madonna di Gibilmanna?! Credo che saranno pochi, assai pochi coloro che non l’hanno mai chiamata!
Noi Madoniti, più degli altri, portiamo scolpito nella nostra coscienza e nel nostro cuore, il nome di Maria di Gibilmanna.
Ce lo hanno fatto conoscere le nostre nonne, le nostre mamme, che per prime ci parlarono da Gran Signura!
E ci dissero che si trovava su questo colle, immerso in una natura di incomparabile bellezza!
Ci parlarono della Sua Immagine dolce, aggiungendo che questo luogo santo non era e non è solo un luogo di preghiera ma era ed è luogo di accoglienza e di solidarietà!
Accoglienza e solidarietà che, in tante occasioni, il Santo Padre Francesco ha indicato quali principi ineludibili cui ispirare la vita di ciascuno.
Maria di Gibilmanna è quindi anche questo: è accoglienza, è solidarietà!
In un momento storico come l’attuale, in cui sembra che si sia perduto il senso e il significato di queste parole!
E se Maria di Gibilmanna è anche accoglienza e solidarietà verso gli ultimi e verso gli esclusi, certe politiche dell’attuale momento – pur nella condivisione e nel riconoscimento del fatto che non può essere solo il nostro Paese l’unico punto di riferimento del gravissimo fenomeno dell’emigrazione dal nord Africa – mal si conciliano con la ostentata devozione verso la Celeste Signora!
Con questi sentimenti, Ecc.za Rev.ma, la Comunità che rappresento attraverso la mia modesta persona e quella della signora Presidente del Consiglio Comunale, ha adempiuto oggi al da noi tanto atteso momento della donazione dell’Olio.
La Comunità Gratterese si è mobilitata accanto al suo Amministratore Parrocchiale, Fra Mario Domina, per la migliore riuscita di questa giornata di devozione, di fede, di ringraziamento.
Si sono mobilitate le Confraternite, le Associazioni : quella musicale, l’Azione Cattolica, il Coro Parrocchiale Divine Laudes, la Proloco.
A tutti va il mio sincero ringraziamento!
Si sono mobilitati singoli cittadini – che ringrazio di cuore – i quali non hanno fatto mancare il loro contributo.
Si è mobilitata l’Amministrazione Comunale,che ho l’onore di presiedere, e il Consiglio Comunale che ha condiviso e sorretto le scelte compiute.
D’altronde, non poteva che essere così!
Gratteri, mi piace ricordarlo, da sempre è stata particolarmente vicina a questo luogo.
E non mi riferisco alla distanza chilometrica assai minima, ma per essere stata la terra di Gratteri percorsa dall’immagine della Madonna che dalla Roccella raggiunse questo Colle.
Le generazioni di allora vollero che rimanesse nel tempo a venire traccia di quel viaggio.
Alzarono delle piccole cappelle laddove, secondo la tradizione, le bestie che trasportavano la Sacra Immagine si fermarono per prendere fiato e poi ripartire fino ad arrestare qui il loro cammino.
Ma la terra di Gratteri fu anche la terra di Fra Sebastiano Majo, che nel 1535 si stabilì a Gibilmanna e che Padre Gesualdo da Bronte, insigne studioso, definì “l’ottavo cappuccino siciliano e il quarto convento in Sicilia quello da Lui fabbricato a Gibilmanna”.
Quel viaggio e questa fabbrica non intendiamo dimenticare neanche noi, non intendono dimenticarli le intere Madonie che oggi sono qui, accanto alla piccola Gratteri che offre l’Olio per la Lampada che – siamo certi – mai nessuno inverno riuscirà a spegnere!
Avv. Giuseppe Muffoletto
Sindaco di Gratteri