Bere acqua tonica fa bene o male al diabete? «Un consumo eccessivo o regolare di acqua tonica è correlato con un aumento del rischio di sovrappeso, obesità, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, a causa di eccessiva assunzione calorica, elevati livelli glicemici e insulinici, insulino-resistenza. Oltre a quanto conosciuto da tempo recenti studi mettono in correlazione le bevande zuccherate con altre patologie come le malattie a carico delle coronarie del cuore e l’invecchiamento precoce delle cellule». Lo afferma il dr. Danilo Cariolo, biologo nutrizionista di Milano. L’acqua tonica fa parte dei cosiddetti soft drinks, ed è composta da acqua addizionata ad anidride carbonica, zucchero e aromi naturali, tra cui prevale il chinino, in dosi molto inferiori a quelle terapeutiche. Proprio il chinino le dona il tipico gusto amarognolo. Quali sono gli effetti sulla salute legati al consumo di soft drinks? «La quantità di zuccheri, di calorie e di dolcificanti varia molto da bevanda a bevanda – continua l’esperto – ma i rischi maggiori sono legati all’obesità, al diabete di tipo 2, alla sindrome metabolica». Nata come medicinale oggi l’acqua tonica è una delle bibite più famose.
Che cos’è il chinino? E’ il più antico rimedio contro la malaria. La sua prima indicazione, in genere, è nel trattamento delle forme gravi. Il chinino viene anche utilizzato per la prevenzione nei viaggiatori che visitano Paesi dove è presente una clorochinoresistenza. La lista di questi Paesi viene regolarmente aggiornata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il chinino è controindicato in caso di allergia al prodotto. Questa allergia si manifesta con palpitazioni, reazioni cutanee, diarrea, vertigini. Il chinino si somministra per via orale o endovenosa. Gli effetti indesiderati sono le allergie, rare ma talvolta gravi. Se il chinino è assunto accidentalmente a dosi troppo elevate può provocare disturbi dell’apparato digerente, dell’orecchio interno e alterazioni cardiache. Se viene assunto per via endovenosa esiste il rischio di un brusco calo della pressione arteriosa o della glicemia.
L’acqua fa bene o male al diabete? Uno studio condotto da una società americana su un campione di circa 3000 persone, ha dimostrato che bere molta acqua aiuta a ridurre il rischio di iperglicemia. Lo studio ha dimostrato che le persone prese in considerazione, con livelli normali di zucchero nel sangue, bevendo 4-5 bicchieri di acqua al giorno, aveva il 21% di probabilità in meno di sviluppare iperglicemia nei nove anni successivi, rispetto a chi si limita a soli 2 bicchieri. Bere acqua a sufficienza aiuta, infatti, a mantenere i livelli di zucchero nel sangue entro i limiti. Oltre a prevenire la disidratazione, infatti, aiuta i reni a eliminare l’eccesso di zucchero nel sangue attraverso l’urina. Un altro studio ha dimostrato che coloro che hanno bevuto più acqua avevano un rischio più basso di sviluppare livelli elevati di zucchero nel sangue. L’acqua potabile, infatti, reidrata regolarmente il sangue, abbassa i livelli di zucchero nel sangue e riduce il rischio di diabete. Uno studio scientifico canadese, infine, ha dimostrato che fare esercizio fisico in acqua contribuisce a far scendere i livelli di emoglobina glicosilata. Il team canadese ha analizzato nove studi sul rapporto tra esercizi in acqua e livello di glucosio nel sangue. I risultati hanno dimostrato che dopo 8 settimane, chi si era esercitato in acqua aveva visto scendere i livelli di emoglobina glicosilata, un indicatore del livello di zucchero nel sangue, simili a quelli di chi effettuava altri tipi di attività fisica. Dopo 8-12 settimane alcuni dei partecipanti osservavano miglioramenti di pressione sanguigna, colesterolo e trigliceridi.