Centinaia di persone hanno preso d’assalto le stazioni ferroviarie di Milano e del resto della Lombardia dopo la fuga di notizie, diventata ufficiale nella notte, di decretare la zona rossa in tutta la regione. A Milano biglietterie automatiche prese d’assalto e vagoni pieni all’inverosimile in barba alle indicazioni più volte ripetute in questi giorni, in particolare quella di evitare assembramenti e mantenere una distanza di almeno un metro uno dall’altro. Giuseppe Conte ha firmato un decreto del presidente del Consiglio che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio Coronavirus. “Vincolo di evitare ogni spostamento” nell’intera Lombardia e in 14 province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro in tutta Italia. “Non c’è più una zona rossa – spiega il premier – scomparirà dai comuni di Vo’ e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l’intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Qui fino al 3 aprile saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire”.