Sospetti e caccia alle streghe: interviene il parroco di Sant’Ambrogio

«Sento il dovere, da Parroco della Comunità di S. Ambrogio a Cefalù, di condividere alcune riflessioni su quanto sta succedendo più sulla stampa e sui social che nella realtà. Si sente che S. Ambrogio è zona rossa, piena di contagiati, che sono stati commessi reati… ecc. E ciò è gravissimo, vista la situazione». Lo scrive sul suo profilo facebook il parroco di Sant’Ambrogio, Pietro Piraino. «La comunità di S. Ambrogio certamente sta vivendo con apprensione la positività di un asintomatico che è in quarantena e isolamento, sotto il controllo delle istituzioni preposte. Non ci sono, al momento, altri contagiati. Non è accettabile la “creazione di una zona rossa ideale” che ritiene tutti gli abitanti di S. Ambrogio possibili contagiati, realtà alimentata da notizie quanto meno improvvide, inopportune, false e tendenziose. In molti hanno chiacchierato, parlato, riferito di violazioni della legge, della quarantena ecc ecc. Piuttosto che dar fiato alla voce e alimentare le macchine del sospetto o “caccia alle streghe”, quanti sostengono di sapere e di aver visto abbiano il coraggio, una volta per tutte, di assumersi la responsabilità davanti alla legge di denunciare e dimostrare, perché a forza di “si dice” si sta terrorizzando e condannando una intera comunità. Se ci sono testimoni e prove di violazioni è giusto che ci siano provvedimenti, ma è quanto mai urgente il rispetto di chi sta soffrendo e di tutta la comunità che non può essere schiacciata da chiacchiere. Il giornalismo fatto senza verifica delle fonti e senza considerare possibili conseguenze, sulla base del sensazionalismo,in cerca di visualizzazioni, e aperto a speculazioni è contro ogni deontologia e, personalmente, lo riprovo e stigmatizzo. Alla gente di S. Ambrogio, invece, sento di consigliare la calma e di richiamarla al rispetto delle disposizioni governative. E’ purtroppo uno stile inveterato quello di molto, in borgata, di ritenersi al di sopra della legge, esentati dal dovere di rispettare le norme, in una compiaciuta complicità che fa emergere l’assurda convinzione che “qui tutto è possibile senza conseguenze”. A chi vive così mi sento di urlare a gran voce la necessità del rispetto delle leggi, garanzia del rispetto di se stessi e degli altri. Ai tanti di S. Ambrogio che tutto vedono e tutto sanno, ma per evitarsi problemi non si espongono, non denunciano, ma mettono in giro notizie, chiedo di assumersi una volta per tutte la responsabilità civica esponendosi in prima persona, oppure di tacere.
A quanti si auto investono del compito e del ruolo di sceriffi… chiedo di starsene a casa, come tutti gli altri, facendo un atto veramente rivoluzionario: leggere un buon libro (anche di fiabe). In attesa delle comunicazioni vere, continuiamo ad attenerci, con sacrificio e con rispetto, alle regole e alle leggi, rispettando il servizio degli altri (istituzioni, sanitari, negozianti…). Cordialmente. d. Pietro Piraino – Parroco»

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