Claudio Gioè ha interpretato Totò Riina ne “Il capo dei capi”. Lo stesso Riina si è complimentato con lui per l’interpretazione. A raccontarlo è lo stesso Claudio Gioè. «Attraverso i suoi legali; uno di loro una volta mi ha fermato in aeroporto, in un altro caso, ed era un legale differente, in un ristorante: “Le faccio i complimenti per come ha interpretato il mio cliente”. “Chi è lei?”. “Sono l’avvocato”. Gioè ha riposto dicendo: “Allora chieda a Riina se mi racconta tutti i segreti della trattativa Stato-Mafia”. L’avvocato avrebbe risposto con un sorriso.
Gioè non si sarebbe fermato e al vedere sorridere l’avvocato ha incalzato: “Se Riina si è riconosciuto nel personaggio, allora, di fatto, ha ammesso, per la prima volta, di essere il capo dei capi. Avvocato, che mi dice?”. E l’avvocato gli risponde: “Non è così, non è così”. Gioè continua dicendo: “Avvocato, ripeto: se si riconosce nella fiction, allora non è il manovale che sostiene di essere”. Ed è finita lì». La serie sul capo dei capi ha ricevuto molte critiche per alcune passaggi che ci sono stati. Molti non sono piaciuti a Gioè.
«Vorrei sapere quanti dei politici che oggi ci accusano di essere stati troppo teneri nel ritrarre Totò Riina, in passato hanno avuto il coraggio di alzarsi in piedi e denunciare la mafia». Lo afferma Gioè in risposta ad alcune critiche ricevute con la sua interpretazione. «Condannare oggi la mafia è facile – continua Gioè – non lo era altrettanto quando giornalisti come Pippo Fava venivano ammazzati perché attaccavano Cosa nostra. Se avessi interpretato Riina come l’incarnazione del male assoluto, facendone un santino al negativo, non avrei reso giustizia alla cronaca».