C’era una volta a Cefalù «u bicichittaru». Aggiustava biciclette e nel tempo libero non esitava ad organizzare gare in bici fra le strade della città. Tutti lo chiamavano Totò e in città era molto conosciuto tanto che il suo laboratorio era diventato un vero e proprio luogo di ritrovo.
Salvatore Maggio nasce a Cefalù il 20 luglio del 1915 da Francesco e Concetta Glorioso. Sin da ragazzino, così come si soleva fare a quei tempi, Totò inizia a lavorare prima come manovale ed in seguito comincia ad aggiustare le biciclette. Faceva “u bicichittaru” un mestiere che oggi è del tutto scomparso. Apre il suo laboratorio artigianale in via Matteotti esattamente a 100 metri a destra prima di arrivare in Piazza Garibaldi “ a puorta Tierra” come solgono chiamarla i cifalutani. Il suo laboratorio diventa subito un ritrovo fra amici e commercianti vicini a fine della giornata lavorativa o all’ora di pranzo. Si ritrovano il macellaio, “u uccieri”, Pasquale Guercio che aveva la macelleria di fronte al suo laboratorio, il barbiere Portera, socio di Puleo, che vediamo nella foto allegata all’articolo e tanti altri.
Totò a quasi trent’anni, dopo un periodo di fidanzamento, nell’ottobre del 1944 sposa la sua amata: una ragazza cifalutana Anna Saia. Dalla loro unione nascono quattro figli: Francesco Concetta, Rosario ed Antonio.
Totò Maggio oltre ad essere innamorato del suo mestiere “u bicichittaru” era un organizzatore di corse di biciclette. Si svolgevano a Cefalù e vi partecipavano tanti giovani appassionati che arrivavano anche dai paesi vicini. Fra tutti questi ragazzi che partecipavano alle gare ricordiamo il cifalutano Ciccillo Catanzaro, che vediamo nella foto di premiazione. Con il passare degli anni Totò, nel suo laboratorio di biciclette inizia a vendere non solo bici ma anche bombole di gas ed elettrodomestici. Muore a Cefalù il 6 settembre 1977 all’età di 62 anni.