Si è conclusa per il Liceo Artistico di Cefalù l’esperienza della “Notte d’Arte”, evento programmato come unico ma che poi, visto il successo, la grande affluenza di pubblico e le richieste di tantissime persone, ha avuto una riedizione (non una replica) nella “Notte d’Arte 2.0”, più ricca e con una tempistica e una dislocazione spaziale più adatta ad accogliere un grande numero di visitatori, e nella versione antimeridiana per tutti gli studenti e i professori pendolari che non avevano avuto la possibilità di visitare la mostra di opere d’arte viventi, di assistere alla sfilata e alle diverse performance degli studenti durante gli allestimenti serali.
Tutte le ‘edizioni’ sono state il risultato di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto l’Istituzione scolastica nella sua globalità e in tutte le sue componenti: alunni, docenti, genitori, personale ATA e, evidentemente, Dirigente scolastico e Direttore amministrativo, tutti indispensabili con il loro contributo.
I laboratori costantemente attivi, come le aule di discipline pittoriche e plastiche, sono stati la fucina per la realizzazione di tutto ciò che fosse necessario per l’allestimento della mostra, per la sfilata, per la scenografia, senza dimenticare la realizzazione di leggii per l’esposizione di una parte dei volumi di pregio della ricca biblioteca del Liceo Artistico che, in occasione degli Open Day e delle Notti d’Arte, è rimasta aperta e visitata con stupore da tante persone che mai avrebbero immaginato di vedere una biblioteca scolastica di tale livello.
Tutti abbiamo lavorato, ma i veri protagonisti sono stati i nostri alunni. In queste settimane hanno vissuto una scuola diversa, dinamica, attiva, in cui ciascuno ha trovato, più del solito, uno spazio per la propria creatività. Hanno imparato tante cose e, soprattutto, come dalla conoscenza si passi al ‘fare’ e dal ‘fare’ si continui ad apprendere, in un circolo virtuoso in cui il trasferimento di informazioni è stato continuo, da un ragazzo all’altro, con uno scambio di competenze e capacità anche extrascolastiche.
Soprattutto sono state spezzate le “barriere” delle classi e la scuola è stata vissuta come un organismo senza limiti spaziali, in un processo di interazione e di integrazione, in cui tutti sono stati importanti, senza distinzioni, perché tutti uguali e tutti diversi. Gli alunni sono stati trainanti e contagiosi e così, nella versione 2.0 della Notte d’Arte, anche noi insegnanti abbiamo voluto dare il nostro contributo alla mostra, diventando anche noi opere viventi, non certo per protagonismo, come ho detto a chiusura della manifestazione, ma per il desiderio di condividere con i giovani alunni un’esperienza molto importante, un’idea nata con loro e realizzata insieme, senza rimanerne distanti.
Sono state dette tante cose importanti, ma voglio riportarne solo una che dà il vero significato della Scuola, quella buona davvero. Il rappresentante d’Istituto, Emanuele, a conclusione della seconda serata, ha detto che all’interno delle mura scolastiche è cresciuto, non solo per quel che ha appreso, ma per essere entrato come alunno che camminava a testa bassa, senza guardare nessuno negli occhi, e ha visto potenziate le sue qualità e la sua personalità, fino ad essere oggi il rappresentante di tutti gli studenti. Che cosa aggiungere se non che la scuola ha conseguito il suo obiettivo?
A nome del Dirigente scolastico, prof.ssa Giuseppina Battaglia, ringrazio tutti coloro che ci hanno sostenuto e aiutato con il loro contributo spontaneo: Igor Bruscemi, Marco Meli, Cetty Messina, Pino Parisio, Gigi Nobile, Mauro Franco, Centro Degradè Joelle Faulisi Parrucchieri, Associazione Polis Kephaloidion, A.S.D. Atlante, C. e C. Food Service di Brocato Domenica ed inoltre i genitori, gli insegnanti e il personale tutto della scuola che hanno contribuito alla realizzazione dei buffet. Un grazie particolare al Sindaco e all’Amministrazione comunale, per essere stati presenti e per le belle parole spese nei confronti del nostro Liceo artistico. Chiedo scusa per qualche eventuale dimenticanza, del tutto involontaria.
Rosalba Gallà
Le foto di questo articolo sono di Marco Meli.