Qual è il comune siciliano con il castello di Venere, un quartiere spagnolo e gli abitanti che si chiamano ericini

Erice, antico borgo siciliano, sorge maestoso sulla sommità del monte che porta lo stesso nome. L’atmosfera è intrisa di storia e leggende, che si respirano passeggiando tra le sue stradine acciottolate. Oggi, come ieri, il castello di Venere domina il panorama, un simbolo di un passato glorioso. Questo castello, costruito dai Normanni, prende il nome dal tempio dedicato alla dea Venere, adorata dai Romani, Afrodite per i Greci, e Astarte per i Fenici. I resti del tempio si mescolano con le pietre della fortezza, creando un legame tangibile tra mitologia e realtà.

La posizione del castello non è casuale: posto sulla sommità del monte, il tempio di Venere Ericina fungeva da faro per i naviganti, guidati dal fuoco sacro acceso ogni notte. La fama della dea protettrice dei marinai era tale che il suo culto si diffuse in tutto il Mediterraneo, con un tempio a lei dedicato persino a Roma.

Scendendo dal castello, si incontra il Quartiere Spagnolo, testimonianza della dominazione spagnola in Sicilia nel XVII secolo. All’epoca, vigeva l’obbligo per i cittadini di offrire vitto e alloggio ai soldati della guarnigione, un peso non indifferente per gli abitanti di Erice, chiamati ericini. Per porre fine a questo gravoso obbligo, i Giurati della città ottennero il permesso di costruire un fortino che potesse ospitare i militari. Così nacque il progetto del Quartiere Spagnolo, finanziato dalle tasse imposte agli ericini.

Qual è il comune siciliano con il castello di Venere, un quartiere spagnolo e gli abitanti che si chiamano ericini

Nel 1627, l’ericino Marco Antonio Vultaggio vinse l’appalto per la costruzione, ma nel 1632 i lavori vennero bruscamente interrotti. Vultaggio finì in prigione per aver defraudato l’Università di Erice e il Quartiere Spagnolo rimase incompiuto e abbandonato. Solo nel 2005, un restauro significativo riportò in vita questa parte della storia di Erice, trasformandola nella sede della sezione etnoantropologica del Polo Museale “A. Cordici”.

Erice, con il suo castello di Venere, il Quartiere Spagnolo e i suoi ericini, continua a raccontare la sua storia. Ogni pietra, ogni vicolo, narra di un passato ricco di avvenimenti e di una cultura che ha saputo resistere al passare del tempo. Oggi, visitare Erice è come fare un salto indietro nel tempo, immergendosi in un luogo dove la storia è ancora viva e tangibile.

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