«Doppia spunta blu» è il corto giovani 2017 per il Cefalù film festival «Pino Scicolone». Lo hanno scelto gli studenti cefaludesi che hanno fatte parte della giuria che stamattina ha visionato i corti finalisti nell’Auditorium dell’Istituto tecnico Jacopo del Duca. Ha vinto un cortometraggio di due minuti di immagini e dialoghi in cui è racchiuso il dolore di un amore che finisce per una distrazione. Mentre i protagonisti continuano ad interrogarsi sul tesoro che hanno disperso con un gesto di routine come quello di consultare lo smartphone.
«Doppia spunta blu» è il cortometraggio del tarantino Gianmarco De Marco, studente del Dams di Roma. Per firmare i suoi lavori questo giovane talento “made in Jonio” usa il nome di John S. Doe, la sigla convenzionale che negli Stati Uniti si usa per indicare gli sconosciuti. Dietro quella firma, però, c’è la passione e la voglia di un ragazzo, ventiquattro anni a dispetto della barba folta, che ha lasciato il capoluogo jonico per inseguire il suo sogno di fare strada nel difficile pianeta del cinema. Il suo primo successo lo ha raccolto nello scorso mese di ottobre quando il suo cortometraggio è stato premiato dalla Codacons nell’ ambito del premio “Amico del consumatore” compreso nella sezione “Risonanze” della Festa del cinema di Roma.
Nel cortometraggio di De Marco si racconta l’amore di due ragazzi. Lei è a casa a preparare la cena. Scatta la foto al piatto che sta cucinando e la invia all’uomo che ama e che sta aspettando a casa. Un gesto abituale e compiuto da ognuno di noi con la stessa naturalezza quotidianamente. Dall’altra parte, e con la stessa tranquillità, c’è lui al volante che tira fuori il cellulare. Fa appena in tempo a collegarsi e la sua auto si schianta, mentre sul telefono della compagna compare la doppia spunta blu. L’abilità del giovane regista tarantino sta tutta nel breve e intenso dialogo tra i due protagonisti, successivo alla tragedia. Una conversazione immaginaria capace di consegnare un messaggio ai tanti ragazzi che alla guida si giocano la vita senza rendersene conto.
