Non si spengono gli echi della straordinaria scoperta che ha portato alla luce la prima presenza di Cefalù nel cinema, risalente al 1910. Un film muto, passato inosservato per oltre un secolo, è stato ritrovato e restaurato grazie al lavoro del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che ha reso disponibile la pellicola a tutto il pubblico.
La scoperta è avvenuta al termine di un approfondito studio sul cinema degli anni del muto, condotto dal giornalista Giacomo Sapienza. “Ho ricevuto complimenti da tutta Italia e anche dall’estero”, ha dichiarato , “questo film era come un quadro di un autore sconosciuto in un museo: visto, ma non notato. Eppure, si trattava di un vero capolavoro.”
Il film, girato nel 1910, è uno dei primi in assoluto a raccontare la vita dei lavoratori, ambientato proprio a Cefalù. L’autore della pellicola è il regista torinese Marelli, che, appena 15 anni dopo la nascita del cinema, decise di utilizzare Cefalù come scenario per la sua opera. L’assenza di immagini riconoscibili della città ha contribuito a far sì che il film rimanesse ignorato dai non esperti per molti anni.
Il film restaurato verrà presentato ufficialmente durante il Festival del Cinema di Cefalù, offrendo una straordinaria occasione per riscoprire la storia e il patrimonio culturale di questa città attraverso il cinema delle origini.
Questa pellicola rappresenta un tassello fondamentale nella storia del cinema italiano, e soprattutto nella rappresentazione di Cefalù sul grande schermo. La scoperta del film, dopo un lungo periodo di oblio, è stata accolta con grande entusiasmo dalla comunità cinematografica e storica. Il restauro curato dal Museo Nazionale del Cinema ha permesso non solo di riportare alla luce un’opera importante, ma anche di valorizzare uno scorcio della Sicilia che, già nei primi anni del Novecento, iniziava a essere raccontato attraverso la settima arte.
Il ritrovamento di questa pellicola si inserisce in un momento di crescente interesse per il cinema muto e per il recupero del patrimonio audiovisivo italiano. Non solo essa offre una testimonianza visiva unica della Cefalù di inizio Novecento, ma contribuisce anche a ridefinire il ruolo della Sicilia nella storia del cinema italiano.
Grazie a questo restauro, sarà possibile comprendere meglio l’evoluzione del linguaggio cinematografico e le prime sperimentazioni narrative che hanno portato alla nascita del cinema come lo conosciamo oggi.
Cefalù, con il suo primo film ritrovato del 1910, entra di diritto nella storia del cinema muto italiano. Il Festival del Cinema di Cefalù sarà l’occasione perfetta per celebrare questa scoperta e rendere omaggio a un’opera che, dopo anni di silenzio, potrà finalmente essere apprezzata nella sua piena bellezza.
Con il restauro e la presentazione del film, si apre una nuova pagina nella storia del cinema italiano e nella valorizzazione del patrimonio culturale di Cefalù, città che già nei primi del Novecento aveva affascinato registi e cineasti.