Santo Aquia di Salvatore e Rosa Tumminello, nasce a Cefalù il 26 marzo 1924. Il papà Salvatore emigra nel Mississipi dove gestirà uno “stuoru”, un emporio dove si vendeva dagli alimenti agli attrezzi di campagna. Nel Mississipi nascono 9 figli, ma nel 1922 Salvatore decide di ritornare nella sua amata Cefalù . Rosa era incinta del nono figlio e pochi mesi dopo partorirà a Cefalù la figlia Santina. Due anni dopo nasce Santo ed in seguito altre 3 figlie femmine: Angelina, Elena ed Iolanda. Salvatore tornato a Cefalù con i soldi guadagnati in Mississipi , visto che aveva già 6 figli maschi, compra una grossa barca che chiama “Martidduzzu”, pensando di far lavorare oltre i propri figli anche tanti altri giovani pescatori della marina di Cefalù . Compra anche una casa di tre piani a Piazza Crispi “o bastiuni” di fronte la chiesa dell’Itria ed in seguito ne acquisterà altre sempre nella stessa piazzetta. I figli crescono lavorando con la barca del papà ed anche Santo ancora giovanissimo aiuta il papà ed i fratelli andando a pesca con loro. Con il passare degli anni papà Salvatore si ammala e muore. I fratelli maggiori che erano nati in America sposandosi ed avendo una famiglia da mantenere decidono di ritornare in America, così fecero anche le sorelle nate negli States che emigrano con mariti e figli. La barca “martidduzzu”viene venduta.
Il 1 marzo del 1951 trovandosi alla marina appoggiato nel muretto della piazza con altri amici pescatori quando si accorgono della motonave palermitana di Arenella che aveva il motore in avaria, in balia del mare forza 8. Senza pensarci due volte tutti insieme decidono di andare a salvare quei poveretti che sarebbero andati incontro a sicura morte. Impiegarono due ore per arrivare vicino la barca palermitana. Riuscirono fortunatamente a salvarsi tutti e 12 , 7 Cifalutani e 5 palermitani fra cui un bimbo di 5 anni che faceva parte dello sfortunato equipaggio. Santo raccontava del salvataggio come di un fatto naturale ed il suo racconto finiva in risata pensando che il capitano della motobarca palermitana “Franco” quando riuscirono a trarre in salvo 4 uomini , gridò “non lascerò la mia barca”. Santo disse al timoniere Carmelo Fertitta ” amuninni, stamu muriennu tutti e chistu fa u cretinu “. Il capitano, vedendo che stavano veramente ritornando gridò ”aspittatimi”. Il racconto del salvataggio finiva in una forte risata da parte degli ascoltatori.
Un anno dopo nel 1952 Santo Aquia sposa Iolanda Serio figlia di Peppe Serio e con lui ed i cognati entra a far parte della società che aveva una pescheria in Via Giovanni Amendola “a strata ro mircatu” . Da pescatore farà il pescivendolo a Castelbuono, fino all’età di 72 anni. Ebbe cinque figli: Rosa morta alla tenera età di 6 mesi, Vincenza, Salvatore, Rosa Maria e Giuseppe. Nel 1965 il fratello Vinzi sposato con la sorella della moglie ed emigrato a Baltimore negli U.S.A prepara i documenti il cosiddetto “richiamo” per farlo emigrare con la famiglia in America . Tutto era pronto ma Santo decide di rimanere nella sua amata Cefalù, non avrebbe lasciato per nessuna ricchezza al mondo il suo amato paese , la sua Cifalò che affermava essere “ u paisi cchiu beddu ro munnu” , mai avrebbe lasciato la Marina, U Bastiuni, Prissuliana, la Giudeca con la sua scogliera “i scuogghira “ , luoghi che lo avevano visto nascere e crescere. La decisione di Santo contrariò il fratello e per dieci lunghi anni non scrisse più una lettera. Uomo dal cuore grande, generoso, onesto, tipico cifalutano che accoglieva e faceva amicizia con tutti di Santo anche a Castelbuono ricordano ancora la sua generosità.
Nel 1965 la cognata emigrata in Svizzera ad ottobre venne a Cefalù a partorire il suo primo figlio , Salvatore chiamato affettuosamente “Billy” che rimase nella cittadina normanna dodici anni con il suo zio e la famiglia. Per Santo, che lo considerò il suo quinto figlio, tre erano i valori che inculcava ai figli e poi ai suoi 4 nipoti: l’onestà, la generosità, il saluto, diceva sempre: chi non saluta non merita.
Iniziò a concorrere alla Ntinna a mari nel 1948 , insieme al fratello Cialli il quale emigrò negli U.S.A. Fino ad oggi risulta essere il pluricampione della Ntinna con tantissime presenze e 15 vittorie. Vi partecipa fino a 58 anni e nel 1982 lascio il posto al figlio Giuseppe. Tutti i veterani pescatori della marina lo ricordano perché Santo essendo un ragazzo giovane, alto e forzuto era uno dei pochi che potevano portare le stendardo durante la processione del Corpus Domini, il giorno dedicato ai pescatori. Oltre ad essere un grande lavoratore era un appassionato di calcio , grandissimo tifoso dell’Inter e della squadra locale, della boxe grande tifoso di Cassius Clay e Nino Benvenuti. I suoi giocatori preferiti erano Sandro Mazzola dell’Inter ed il giovane Ronaldo. I calciatori cifalutani che ammirava erano : Steno Arrigo e Nino Cerrito. Quando uno dei due suoi calciatori cifalutani preferiti veniva ammonito, Santo alla partita successiva non andava al campo per seguirla. Muore nella sua amata Giudeca all’età di 75 anni, il 15 ottobre 1999, giorno che coincise con il 34° compleanno del suo amato nipote Billy.