Cento anni fa la Germania attuando il “piano Schlieffen” assaltava la Fortezza di Liegi

Nell’agosto 1914 l’armata tedesca dopo aver occupato il Lussemburgo e invaso il Belgio si preparava per l’occupazione del suolo francese. L’azione militare tedesca fu intrapresa seguendo le indicazioni strategiche stabilite dal piano Schlieffen.
Il 5 agosto di cento anni fa l’esercito tedesco violava i confini belgi. Le truppe del Kaiser Guglielo II, dopo aver occupato il Granducato del Lussemburgo (2 agosto 1914) iniziavano l’assalto contro la fortezza di Liegi. Secondo la strategia del comando germanico, la conquista della roccaforte, un anello difensivo composto di dodici forti, doveva compiersi in tempi relativamente brevi.
L’attacco in principio fallì. Tuttavia, dopo che l’esercito tedesco, al comando del Generale Erich Friedrich Wilhelm Ludendorff, si riorganizzò, riuscì solo dopo due giorni a conquistare la città. I tedeschi avevano commesso l’errore di sottovalutare l’esercito “operetta” del re Alberto I. In realtà, anziché desistere, le truppe belghe riuscirono a ostacolare l’avanzata germanica, grazie anche all’aiuto dei civili, i quali compirono azioni di sabotaggio verso il nemico.
Solo il 20 agosto i tedeschi riuscirono a occupare Bruxelles, mentre i belgi si chiudevano nella città-fortezza di Anversa. Quest’ultima roccaforte capitolerà soltanto il 9 ottobre 1914. Nella battaglia di Liegi i tedeschi inaugurarono la tristemente famosa “tecnica del terrore” verso i civili, ovvero la “Schrecklichkeit”. Questa pratica di incutere paura, sarà messa in atto dai tedeschi anche nel periodo 1939-1945 per contrastare le azioni di guerriglia.

Foto: Truppe belghe in azione nel 1914

Giuseppe Longo
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