Ode a Cefalù

Ti guardo e mi sento in paradiso,
un paese che  è uno splendore,
e come donna altera,
espone il suo viso
che la bellezza l’arte
ha condiviso.
Il mare ti abbraccia
come fosse un morbido scialle,
e sonore le onde,orchestrano
armonie bizzarre.
La rocca ti protegge il capo,
come vezzoso cappello
e ti rende fresca ombra
davanti e dietro al castello.
dal molo si allungano le tue gambe,
e il passo tra gli scogli
ti veste di ammagliante bellezza
quante mareggiate s’infrangono
sulla tua costa
quante onde disegnano
di nuove facce le tue selvagge pietre
e attorno il fragore
diventa un angolo di quete.
mi piaci piccola città marinara
accogliente e magica,
come una vera dama.
riluci di maestosa storia,
tra musei ,chiese,
e palazzi di antica memoria.
un piccolo fiume scorreva infinito
un fiume, che di nome fa cefalino,
dal profondo delle viscere della rocca,
alimentano freschissime acque ,
un luogo affascinante,ad un tempo frequentato da tante donne
che cantando ,smorzavano la stanchezza
e con i cesti di panni carichi,
risalivano dal lavatoio a casa,
con andatura lesta.
mi piaci piccola città quasi perfetta
la tua bellezza ovunque non è molesta
l’apprezzi per le vie,
che da su e da giu del corso
rivelano sempre qualcosa di nascosto
un edicola votiva, può esser interessante,
e rapire l’attenzione di ogni passante
un cortile nascosto ,tra le case
ferma lo sguardo
e ripercorre con la mente
mille trame di famiglie
che sedute tutte intorno
intonavano un rosario
a chi non era di ritorno
..ogni donna ti accoglie
nel suo salotto buono
per te cefalu
resta, piazza duomo.

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