Al Cff un corto sulle paure e le curiosità dell’ignoto

Alla terza edizione del Cefalù film festival si presenta un’animazione di 80 secondi sulle paure e le curiosità legate all’ignoto. Marco Puccini è toscano di nascita ma vive a Milano. Dal 2009 ha intrapreso l’onerosa attività di free lance. Collabora con numerose agenzie di comunicazione. Realizza e produce video ed animazioni che spesso uniscono numerose tecniche, dallo stop motion alla motion graphic. Lo abbiamo intervistato.

Chi è Marco Puccini e come nasce la passione per il cinema e per il cortometraggio in particolare?
Sono toscano di nascita ma vivo a Milano. Dal 2009 ho intrapreso l’onerosa attività di free lance. Collaboro con numerose agenzie di comunicazione e da molti anni, con Elita festival e Milanodesignweek. Realizzo e produce video ed animazioni che spesso uniscono numerose tecniche, dallo stop motion alla motion graphic. Un amico parlando di me ha detto che “sopperisco alle mie lacune tecniche con la fantasia”. E’ una frase che ben mi descrive perchè ho sempre avuto la tendenza a cambiare spesso attività ed interessi e quello dell’animazione e del video è solo l’ultimo nei quali mi sono cimentato. Ho dovuto quindi da zero (e lo stò ancora facendo) imparare tecniche e trucchi del mestiere. Sono approdato infatti, alla produzione video, non tanto per passione quanto per la necessità di sviluppare un mestiere spendibile subito dopo essermi trasferito a Milano.

Qual è il lavoro che presenti alla terza edizione del Cefalù film festival?
E’ una breve animazione che, come quasi tutti i miei lavori, ha a che vedere con paure e curiosità legate all’ignoto. Il personaggio, attratto da una musica che proviene da un foro nel terreno, si getta (o cade?) verso il nulla e comincia a danzare…

Hai un particolare progetto al quale sei particolarmente legato?
C’è il mio progetto di illustrazione che porto avanti da anni. E’ un “character” della forma di un bulbo a cui faccio vivere le mie esperienze reali ed oniriche. Potete vederlo se andate sul sito www.marcopuccini.com.

Giri il mondo. C’è un paese al quale sei maggiormente legato e perchè?
Sicuramente il Giappone, per la pace che mi ha donato.

Cosa pensi della situazione del cinema indipendente?
Non mi piace essere critico ma la verità è che non apprezzo molto il cinema italiano attuale e il cinema indipendente, in piccolo, rispecchia spesso tutte le carenze che poco apprezzo del cinema italiano di oggi: attori spesso molto approssimativi nella recitazione  – sceneggiature carenti e sciatte – color piatte, solo per citare alcuni dei principali difetti. Peccato perchè ci sono invece professionisti molto bravi nel nostro paese che aspettano solo di essere sfruttati da registi di mestiere e con attori validi.

Quali difficoltà si incontrano per emergere nel mondo della cinematografia?
Se si hanno le reali capacità, nella vita, non ci sono difficoltà insormontabili. Per esperienza diretta ho sempre visto emergere nel corso degli anni le persone dotate, purtroppo capita spesso, nel nostro paese, che anche quelle non dotate emergano…

 

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