Domenica 4 marzo si vota per eleggere i nuovi Senatori della Repubblica italiana. Nel territorio di Cefalù e delle Madonie sette candidati si contendono un posto per Palazzo Madama. Sono i candidati del Collegio del quale, oltre a Cefalù e ai comuni delle Madonie, fanno parte i comuni di Bagheria, Villabate e Termini Imerese. I sette candidati sono Mario Cicero (Centro sinistra), Ester Bonafede (Centro destra), Loredana Russo (Movimento cinque stelle), Nadia Spallitta (Liberi e Uguali), Giovanni Maniscalco (Potere al popolo), Francesco Aliberti (Pri-Ala), Vincenzo Di Bella (Casapound).
A loro abbiamo inviato sette domande. Oggi pubblichiamo le risposte alla quarta che così recita: «I comuni delle Madonie da diversi anni sono collegati attraverso strade per nulla percorribili. Quale impegno assume per cambiare questa situazione?»
Mario Cicero:
Bisogna pretendere che si dia priorità alla viabilità delle nostre strade. No al Ponte sullo stretto.
Francesco Aliberti: I paesi delle Madonie sono collegati da una rete stradale pessima che non permette lo sviluppo del territorio. La politica regionale ha mortificato l’operato della Provincia, la quale era preposta alla manutenzione delle strade del comprensorio e di conseguenza i paesi madoniti ne hanno subito il disservizio. Per cambiare questa situazione occorre più chiarezza con la semplificazione dell’iter burocratico e far emergere le responsabilità dei funzionari preposti alla viabilità. Permettere ai Comuni con finanziamenti appropriati di curare le strade del proprio territorio come avviene in alcuni paesi europei(Francia).
Ester Bonafede:
Un atto necessario per ripristinare e potenziare la viabilità e la capillarità di accesso al territorio, non può prescindere dal rilancio della Provincia con l’attribuzione di nuove risorse economiche e competenze per tutti i servizi a rete.
Domani venerdì 23 febbraio pubblicheremo le risposte alla quinta domanda che così recita: «I giovani lasciano Cefalù, e i comuni delle Madonie, perché non vi trovano un lavoro dignitoso? Pensa che una volta Senatore o Senatrice cambierà qualcosa per i nostri giovani?»
