Rientro incontrollato della stazione spaziale cinese Tiangong 1

Il rientro incontrollato della stazione spaziale cinese Tiangong 1 nell’atmosfera “potrebbe interessare il territorio nazionale” italiano e l’eventuale caduta di frammenti potrebbe avvenire nei giorni della settimana di Pasqua, “tra il 28 marzo e il 4 aprile”. Gli eventuali frammenti della stazione che resisteranno all’attrito con l’atmosfera cadranno nella zona all’interno della fascia -44°S e +44°N di latitudine, un’area molto ampia costituita in gran parte da oceani e deserti, ma con un raggio di impatto che include anche zone di Stati Uniti, Brasile, India, Cina e Italia. Le zone italiane più a rischio sarebbero “le regioni a sud dell’Emilia-Romagna”, secondo quanto si legge in una circolare diffusa oggi dalla Protezione civile a tutti i ministeri e alle Regioni. “La finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo potranno essere definite con maggiore precisione nelle 36 ore precedenti il rientro”, si legge nel documento, che sottolinea come l’organizzazione e l’interpretazione dei dati sia compito dell’Agenzia Spaziale Italiana, che “curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri enti, nazionali e internazionali”. Nel frattempo, la Protezione civile rende noto che è stato istituito il tavolo tecnico di lavoro, previsto in circostanze del genere, al quale partecipano, insieme all’Asi, il consigliere militare della Presidenza del Consiglio, i Ministeri di Interno, Difesa e Esteri, Enac, Enav, Ispra e la commissione speciale della stessa Protezione civile.

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