Le Madonie verso un grande festival della musica: la proposta di Angelo Butera

Fiato alle trombe, ormai ci siamo. Il via a Castelbuono Jazz Festival, che quest’anno taglia il traguardo della 21^  edizione, scatterà martedì 14 agosto alle ore 22 al Chiostro di San Francesco con lo sperimentale concerto che coniuga lirica e jazz. Sul palcoscenico la bravissima e talentuosa soprano Laura Giordano accompagnata dal Giuseppe Urso Trio. Un soprano “prestato” al jazz, quello della Giordano. «Un ottimo esperimento – sottolinea la cantante palermitana -. In ogni caso la voce lirica secondo me si adatta bene al jazz. Ovviamente è logico che non caricherò gli accenti vocalmente lirici ma cercherò anch’io una commistione». 

Soddisfatto, e non poteva essere altrimenti, il direttore artistico Angelo Butera che governa il timone del festival da sempre con grande professionalità.

Otto giorni da grande musica da 14 al 21 agosto con due palcoscenici naturali: il Chiostro di San Francesco (per le due prime serate) e lo scenario di piazza Castello per le altre. «L’edizione di quest’anno è molto particolare. Se dovessi dare un voto, darei senza ombre di dubbio un bel nove. Abbiamo creato il “matrimonio” tra lirica e jazz con l’esibizione di Laura Giordano  Ma abbiamo anche finalmente  l’Orchestra di Piazza Vittorio una formazione staordinaria di musicisti provenienti da diversi paesi del mondo che cercavamo da anni  di portare a Castelbuono. Ci siamo riusciti  fortunatamente quest’anno perchè l’Opera di Piazza Vittorio sposa alla perfezione il tema del festival. Insomma, un’edizione pirotecnica che darà al pubblico musica  di grandissima qualità».

Sono diversi i sogni nel cassetto per le prossime edizioni. «Le Madonie sono pronte a mio avviso, a realizzare un grande Festival della musica – aggiunge il direttore artistico -. Occorre mettere in rete tutte le realtà delle comprensorio  e fare sistema come territorio unico. Ciò non soltanto  sarà volano per il turismo ma consentirà di poter programmare musica di grandissima qualità che soddisfi tutti i gusti musicali. Ed ancora un altro sogno è quello di una programmazione del Festival che duri dieci giorni e che possa ospitare per l’intero periodo tutti i gruppi  partecipanti o almeno i musicisti principali per dar vita a  mescolanze e sperimentazioni uniche».  

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