Il vice presidente Di Majo oggi a Termini Imerese: visiterà gli stabilimenti dell’ex Fiat

Visiterà gli stabilimenti che un tempo ospitavano la Fiat e incontrerà una delegazione di operai dell’indotto rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, ma in agenda – almeno finora – non ci sono incontri ufficiali con il primo cittadino e con i sindacati. Sarà una giornata intensa quella del ministro dello Sviluppo economico e vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, che oggi sarà a Termini Imerese.

Al centro dell’attenzione la vertenza Blutec. “La vertenza, anzi le diverse vertenze che ormai si intrecciano attorno al futuro del polo industriale di Termini Imerese e del suo indotto – commenta il sindaco di Palermo leoluca Orlando – rischiano di divenire più complicate se non si agisce a livello nazionale, comprendendo l’impatto gravissimo che esse hanno su quel territorio. Per questo non posso che associarmi alla richiesta dei sindacati di incontrare già domani il ministro del Lavoro per discutere delle prospettive occupazionali e di redditto per le oltre mille famiglie coinvolte”. 

Per il sindaco di Termini Imerese l’arrivo del vice presidente del consiglio è inatteso. “Ho appreso casualmente – scrive su Facebook il sindaco di Termini Francesco Giunta –  che Luigi Di Maio, sarà a Termini Imerese. La notizia non può che essere accolta con grande gioia dall’amministrazione comunale, dalla cittadinanza e, soprattuto, dai numerosi lavoratori dell’ex stabilimento Fiat e del suo indotto, ancora in attesa di soluzioni volte a garantire loro il mantenimento degli strumenti sociali di sostegno. L’occasione, inoltre, sarà preziosa, perché ci consentirà di illustrare al ministro le complesse problematiche della carenza di lavoro e le prospettive che intravediamo per i disoccupati e gli inoccupati. Sono certo che il ministro sarà anche portatore di progetti concreti per l’intero territorio e, a tal fine, l’amministrazione mette a sua disposizione la sede storica del Comune, per consentirgli di condividere con tutti i suoi piani e quelli del governo per la Sicilia e, in particolare, per la provincia di Palermo”.

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