Petralia Sottana: viaggio fra le chiese per scoprire storia, arte, religiosità e tradizioni

Venerdì 26 ottobre è stata inaugurata una mostra fotografica dal titolo “ImmaginArti la Chiesa” in cui si possono ammirare le oltre 30 chiese che si trovano nel territorio di Petralia Sottana. Dalla più grande alla più piccola. La mostra è stata allestita nel Salone superiore della vetusta Chiesa della Misericordia che si trova lungo il corso Paolo Agliata. Le Chiese nella Chiesa! Sono state edificate nel corso di otto secoli, dalla fine del XII alla metà del XX secolo, dall’antico Santuario della Madonna dell’Alto, uno dei Santuari Mariani più alti d’Europa (1827 mt), alla moderna Chiesa Parrocchiale Madonna delle Nevi in Piano Battaglia (1600 mt). Ciascuna di esse, poi, ospita diverse opere scultoree e pittoriche di pregevole valore artistico. Basti pensare ai Gagini e allo Zoppo di Gangi. Per non parlare, poi, degli argenti e dei parametri sacri. Veri gioielli di fede e di arte raffinata. Basti pensare al prezioso candelabro arabo dell’XI secolo, realizzato in epoca islamica e che viene esposto ogni anno la notte di Pasqua nella Basilica Chiesa Madre per reggere il nuovo cero Pasquale. Vi è pure uno dei calici madoniti, realizzato nel XV secolo.

Volendo entrare un po’ di più nei dettagli ecco il Duomo dedicato a Maria SS. Assunta con la torre campanaria in calcare bianco, alta circa 30 metri ultimata nel 1680. All’interno del Duomo il meraviglioso polittico tardogotico, di scuola siculo-marchigiana, dipinto su tavola alla fine del XV secolo, a opera di un anonimo Maestro delle Madonie. I quadri di Giuseppe Salerno e il tesoro composto da ricche vesti, ex voto e argenti. Tra gli argenti ricordiamo una bellissima e preziosissima croce astile e il candelabro arabo in bronzo databile tra l’XI e XII secolo.

La chiesa della SS. Trinità, o Badia, all’interno custodisce il Polittico che ricopre quasi per intero la superficie dell’altare maggiore ed è stato realizzato dallo scultore Giandomenico Gagini prima del 1543. Il polittico racconta le storie della vita di Cristo dall’Annunciazione alla trasfigurazione.

La chiesa di san Francesco all’interno custodisce tante opere d’arte. La pala d’altare con una tela settecentesca raffigurante Sant’Egidio recentemente attribuita ad Antonino Grano, la splendida statua di legno policromo dell’Immacolata risalente al ‘700, il pulpito di legno intagliato e rivestito in oro opera del polizzano Pietro Bencivinni e le tante altre tele seicentesche raffiguranti Sant’Antonio, San Carlo Borromeo e Santa Rosalia, i santi Andrea Michele e Francesco, la sacra Famiglia con Sant’Anna e San Gioacchino, santa Elisabetta del Portogallo, san Ludovico da Tolosa, san Bonaventura da Bagnoregio.

La chiesa di santa Maria alla fontana ospita un altare maggiore che custodisce la statua dedicata alla Vergine col Bambino di scuola gaginiana ma anche la Pietà opera dello scultore Francesco del Mastro, racchiusa in una cornice marmorea datata 1519. 

La chiesa dei Santi Marco e Biagio, attaccata all’edificio dell’ex Collegio di Maria, all’interno custodisce un tabernacolo di Pietro Bencivinni e alcune tele antiche tra le quali quella di Giuseppe Salerno del 1611 che raffigura la Madonna delle Grazie con i Santi martiri Marco e Biagio. Interessante anche l’altare di Maria Bambina con tele e statua in cera e la tela raffigurante San Francesco che riceve le stigmate.

Infine la Chiesa del Carmine con all’interno una Pala d’altare con una tela che raffigura tra un coro angelico, assisa su nuvole, la Madonna con Bambino. La piccola tela di impostazione tipicamente seicentesca è stata successivamente arricchita da elementi in rilievo: la Madre col Bambino sono stati coronati; alla Vergine sono stati assegnati anche gli identificativi dell’Immacolata, le dodici stelle attorno il capo e la luna ai piedi. Mentre il Bambino porge un vero Rosario.

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