La chiesa Madre di Petralia Sottana è il duomo della città. E’ intitolata a Maria Santissima Assunta ed ha origini antichissime perché esisteva già nel IX secolo. Di quest’antica struttura, però, è arrivato ai nostri giorni solo il portale secondario trecentesco in stile gotico-catalano. Oggi l’edificio si presenta a tre navate ad impianto basilicale. E’ stato costruito fra il 1633 e il 1680 insieme al campanile in pietra bianca, alto circa trenta metri, dotato di arco a sesto acuto che, insieme alla cupola, sono i simboli identificativi del paese. La navata centrale è coperta da volte a botte mentre quelle le laterali da volte a crociera. In fondo alla navata centrale si trova l’abside che si apre con due finestroni ed un rosone, sotto cui è posto un polittico marmoreo del 1501 attribuito a Giorgio da Milano, dedicato alla Madonna delle Grazie. Nel presbiterio sono presenti anche numerosi quadri di pregevole fattura e un trittico del ‘400 che raffigura la Madonna col bambino in trono tra gli apostoli Pietro e Paolo. .
All’interno della chiesa si trovano diversi altari con splendide opere di Giuseppe Salerno e della scuola dei Gagini. Su questi altari si conservano un Gesù Bamino realizzato da Antonello Gagini, una statua del XVIII secolo dedicata alla Madonna col Bambino opera dello scultore trapanese Mario Ciotta, una Pietà litica policroma dell’inizio del XVI secolo, l’Esaltazione della Croce del XVII secolo attribuita al Ragona. L’altare delle Cinque piaghe mostra “Cristo al sepolcro”, un prezioso quadro del 1629 di Giuseppe Salerno, con sullo stesso altare la statua di San Calogero, patrono di Petralia Sottana, scolpita nei primi anni del ‘600 da frate Umile Pintorno. Sull’altare di Sant’Orsola, invece, si trova un quadro che raffigura il Trionfo dell’Eucaristia che è stato realizzato nel 1671 ancora da Giuseppe Salerno. In un altro altare è collocata la tela che raffigura la Fuga in Egitto insieme ad una statua del 1649 di Sant’Antonio da Padova attribuita a Fra Macario da Nicosia. Altre tele mostrano San Vincenzo di Saragozza, san Nicola Vescovo e San Onofrio. Tra le statue, invece, è da ammirare quella lignea di san Giacomo Apostolo. Di pregiata fattura è il prezioso Crocifisso del cinquecento. Sopra la porta d’ingresso si trova un organo a canne opera del 1659 di Santo Romano.
Molto bella è la Cappella del Santissimo, realizzata con marmi pregiati, con sulla volta alcuni affreschi eucaristici. All’interno è custodita una pala dedicata a san Gandolfo. Da visitare anche la Cappella dell’Immacolata con al suo interno un altare barocco in marmi mischi e intarsiati. In questa stessa cappella si trova una statua settecentesca della Vergine Maria. L’interno presenta ornamenti e un ricco apparato decorativo in stucco con motivi barocchi, recentemente portati all’antico candore da un meticoloso lavoro di restauro, e decorata con i colori del cielo con riferimento all’Assunzione di Maria.
All’interno della chiesa si conserva il tesoro composto da ricche vesti, ex voto e argenti. Tra quest’ultimi una bellissima e preziosissima croce astile, il candelabro arabo in bronzo databile tra l’XI e XII secolo. Interessante anche l’antico archivio riordinato e reso fruibile.