”Ognuno avrà il suo quarto d’ora di celebrità”, così recitava una canzone del famoso artista Andy Warhol e magari, in quel tempo, si dava un significato prettamente poetico a quelle parole, ma col senno di poi sappiamo quanto aveva ragione con quelle parole e l’esempio più pratico che abbiamo oggi sono i cosiddetti influencer.
Non è tutto oro quello che luccica
L’intenzione non è quella di fare una lista di proverbi e frasi fatte, ma di mettervi al corrente che, nonostante ci siano personaggi che sono riusciti a fare fortuna semplicemente mettendo in rete la loro vita e dando consigli su qualsiasi cosa, ce ne sono molti altri che non hanno avuto lo stesso successo.
Gli influencer sono quelle persone che riescono ad attirare in qualche modo l’attenzione su di esse, tanto da avere anche milioni di fan, detti anche followers, che prendono per oro colato tutto quello che i loro beniamini del web hanno da dire per loro. La simpatia e la fama degli influencer viene ovviamente sfruttata dalle aziende per sponsorizzare il loro prodotti: moda, fai da te, abbigliamento, cosmetici, ecc.
Da grande voglio fare l’influencer
Da quando è esploso il fenomeno degli influencer, tutti avrete sognato di aprire il vostro canale YouTube, account Facebook, Twitter o Instagram e parlare ai vostri milioni di fan in tutto il mondo, ma se c’è qualcuno di voi che ha provato ed è riuscito, possiamo metterci in contatto perché vorremo conoscere il vostro segreto; e non veniteci a raccontare che basta pubblicare ogni giorno vostre foto, video e condividere gattini per tutto il giorno, perché è quello che fanno tutti e a quanto pare non basta.
Per elargire consigli e fare in modo che il pubblico vi prenda sul serio e condivida i vostri contenuti, si dovrebbe avere un certo carisma, una presenza, che non vuol dire per forza bellezza, ma a ogni modo farsi notare a tal punto da diventare interessanti e spingere la gente a voler sentire la vostra opinione, i vostri pareri su ogni sorta di argomento e prodotto. Un altro elemento che caratterizza l’essere un influencer è che questo non è legato a quel determinato prodotto, non mira a sponsorizzare un solo brand, a meno che non ne abbia uno suo, ma il suo interesse è quello di consigliare prodotti che sono realmente validi, perché provati di persona.
Chiunque può fare tutte queste cose, ma perché non è sufficiente per diventare un influencer?
Come si diventa influencer
La risposta è semplice tanto quanto deludente, ma con tutta probabilità si diventa influencer per un caso del destino e non sempre chi lo diventa ha reali competenze per esserlo. Gli argomenti da trattare sono tantissimi: cucina, moda, musica, spettacolo in generale, ma anche informatica, elettronica, make-up e per nessuna di queste categorie è richiesta una laurea. Capita spesso che chi è veramente bravo in uno di questi settori non abbia l’audience che merita, semplicemente perché manca di comunicazione, oppure di una strategia per condividere nel modo giusto i suoi contenuti.
Vita privata e profili social: l’organizzazione è tutto
I profili social di un influencer devono essere sempre aggiornati e riempiti, quindi la vita privata deve ruotare intorno a qualcosa da fare e da condividere con i propri followers, ma non solo: ci sono eventi a cui partecipare, aziende alle quali rispondere che offrono prodotti da provare e mostrare e report da inviare, recensioni e promozioni, consigli per i propri followers da dare e molti altri compiti da portare a termine durante l’arco di tutta la giornata, per assecondare quello strumento di mercato che si chiama Referrall Marketing, il quale può essere messo in pratica anche semplicemente indossando una maglietta con un logo durante una diretta o un video condiviso sui propri social.
Tutto ciò può sembrare entusiasmante, almeno per il primo periodo, soprattutto per il fatto che un influencer di successo può arrivare a guadagnare cifre a 5 o anche 6 zeri, ma a quale prezzo? Non ci si può fermare un attimo, bisogna stare sempre attivi, dal primo momento in cui ci si sveglia, fino all’ultimo prima di dormire: la chiave per il successo è la costanza nelle pubblicazioni e la presenza continua sui social. Per chi osserva dall’esterno può sembrare più un hobby che un vero lavoro, ma l’impegno quotidiano che richiede questo tipo di attività, per assurdo, non lascia il tempo per le cose che normalmente si vorrebbero fare per davvero.
Influencer per forza: quando stare sui social diventa una costrizione
È un po’ la storia raccontata da Keith Lemon, la quale, in un corto di pochi minuti, racconta le vicende di Meredith, un’influencer con un discreto successo che passa buona parte della giornata a pubblicare foto e video della sua vita. Questo però diventa il suo dramma, quando improvvisamente si rende conto che la sua vita ruota tutta intorno a quelle foto e quei post sui suoi social, dove nulla è reale e le sole interazioni sociali sono fatte da parole che compaiono sullo schermo. Una vita virtuale, legata al suo personaggio, che non le consente di svolgere l’esistenza che realmente desidera.
Altro caso interessante è quello di Essena O’Neill, dove racconta tutta la verità in un video su YouTube, mostrando quanto è falso e irreale quanto mostrato nei suoi post, foto e video. La sua immagine è stata costruita in base al marchio che rappresentava e quando la vita reale ha cominciato a entrare in contrasto con quella virtuale, il lato psicologico ne ha risentito e quello che prima era apprezzato, si è trasformato in sofferenza e mal sopportazione.
Siti per aumentare i propri followers e l’attività sui social
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