L’obiettivo è salvarla sotto lo Stato

“L’obiettivo è salvarla sotto lo Stato. Se ci saranno utili ci guadagnerà lo Stato”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla vicenda Carige. La nazionalizzazione di Carige “è una possibilità concreta”, aveva detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, intervenendo sul tema delle possibili conseguenze del decreto varato dal Cdm per il salvataggio della banca ligure.

Gli effetti “li vedremo fra quattro o cinque settimane, perché la ricapitalizzazione precauzionale passa anche attraverso organismi come Bce e Commissione Ue”, aveva sottolineato Giorgetti.

Tria: “Dl Carige analogo a quello Mps perché regole Ue non sono cambiate” – “Si dice che il decreto per Carige è analogo all’intervento del 2016. E’ così poiché non è cambiata la cornice delle regole dell’Unione europea”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al question time alla Camera, sottolineando che “non sembra appropriato” definirlo un “intervento di salvataggio, così come non lo è stato per Mps” dal momento che della ricapitalizzazione precauzionale “possono beneficiare solo le banche solventi”, ha spiegato.

Tria: “La nazionalizzazione sarebbe temporanea” – Tria ha inoltre sottolineato che la ricapitalizzazione precauzionale di Carige da parte dello Stato è un’operazione “temporanea”, perché la partecipazione di controllo “deve essere dismessa al termine del periodo di ristrutturazione concesso” alla banca. “La cosiddetta nazionalizzazione sarebbe quindi a termine”, ha conclsuo il ministro.

“Azione di responsabilità verso gli ex a.d.” – “Chiederemo al commissario di promuovere l’azione di responsabilità sugli ex amministratori delegati di Carige, cioè quelli che hanno gestito Carige, con il consiglio di amministrazione, e gli hanno fatto il buco di bilancio”, ha precisato Di Maio.

Toti: “In disaccordo sull’ipotesi della nazionalizzazione” – Decisamente contrario all’ipotesi della nazionalizzazione è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Io sono sempre stato per la divisione tra Stato ed economia. Sulla nazionalizzazione degli istituti di credito ero e mi trovo in disaccordo, se questa dovesse avvenire. Sono molto contrario a questa furia statalizzatrice del M5S. Credo che Carige abbia le risorse interne e un know-how da offrire a un accordo importante tra istituti di credito per poterla rilanciare anche in un’ottica di aggregazione e di accordi, anche con altri. Abbiamo visto l’esperienza di Carispezia oggi integrata in Credit Agricole, ed è una banca sana che è rimasta attiva sul territorio”.

Bagnai: “Commissariamento? Forse la situazione è sfuggita di mano” – “Se interviene una decisione di commissariamento, forse si può pensare che alla sorveglianza europea, e magari anche a quella italiana – ma non voglio essere polemico -, la situazione sia in qualche modo sfuggita di mano”. E’ quanto affermato, in merito alla vicenda Carige, dal presidente della commissione Finanze al Senato, Alberto Bagnai. “Circa poi la Bce sappiamo che ha attuato una sorveglianza così poco dotata di personale che ha dovuto dare in appalto gli stress test a società di interessi private in conflitto di interessi – ha aggiunto -. Allora in queste circostanze quando anche in Europa si vogliono fare le nozze con i fichi secchi, se poi succedono guai, ce li possiamo anche aspettare”.

Modiano: “Ricapitalizzazione non necessaria” – La ricapitalizzazione preventiva “non è sul tavolo, non è necessaria”. Lo ha detto il commissario ed ex presidente di Carige, Pietro Modiano, negando “che questa sia una ipotesi. Si tratta di una ipotesi teorica, estrema, più che residuale”. “Siamo la banca del territorio, diventeremo la banca ‘esemplare’ del territorio a prescindere dalle prospettive di aggregazione”, ha poi sottolineato.

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