Con un giorno di anticipo abbiamo chiuso la fase tecnica

“Con un giorno di anticipo abbiamo chiuso la fase tecnica. Tutti i ministeri hanno dato il loro contributo. L’impianto generale e la parte finanziaria delle intese sono chiuse con il via libera del Mef. Già questa settimana si riunisce il tavolo del governo sull’autonomia per formulare la proposta definitiva per le regioni per arrivare alla firma delle intese. Naturalmente ci sarà il confronto con il Parlamento”. Lo afferma il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani, al termine del Consiglio dei ministri che doveva analizzare le bozze delle intese per l’autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Sono contento di questi mesi di lavoro, è un passaggio storico non c’è mai stato nella storia della Repubblica italiana un passaggio così importante”. Lo ha detto Matteo Salvini al termine del Cdm a proposito dell’Autonomia. “L’autonomia entra nelle case di tutti e chi governa meglio spenderà meno. Nessuno ci perde una lira, non ci sarà nessun cittadino che ci perde una lira”. I tre disegni di legge che recepiranno le intese per l’Autonomia di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, vanno considerati inemendabili dal Parlamento. E’ quanto si evince nelle bozze delle tre intese esaminate dal Consiglio dei ministri. Le bozze dell’Intesa affermano infatti che l’approvazione da parte delle Camere “avverrà in conformità” ​del procedimento “per l’approvazione delle intese tra lo Stato e le confessioni religiose” che per prassi parlamentare sono inemendabili. “In mancanza di una disciplina attuativa dell’art. 116, comma terzo, della Costituzione – si legge nelle bozze delle Intese – alla sottoscrizione dell’Intesa tra il Governo e la Regione interessata deve conseguire l’approvazione di una legge rinforzata, l’iniziativa su tale provvedimento legislativo spetta al Governo”. “A tale scopo – prosegue il testo – il Governo presenta alle Camere un apposito disegno di legge che recepisce i contenuti dell’Intesa da approvare a maggioranza assoluta dai componenti di entrambi i rami del Parlamento”. “L’approvazione da parte delle Camere dell’Intesa – sostiene infine il testo – avverrà in conformità al procedimento, ormai consolidato in via di prassi, per l’approvazione delle intese tra lo Stato e le confessioni religiose, di cui all’art. 8, terzo comma, della Costituzione”.

Fraccaro: Camere coinvolte in iter

“Il percorso sull’autonomia si sta sviluppando in maniera positiva, l’obiettivo è attuare il contratto di Governo e le istanze dei territori. Con questa riforma vogliamo avvicinare le istituzioni ai cittadini e portare a livello locale la gestione delle risorse, responsabilizzando cosi’ gli amministratori. Il testo finale naturalmente verrà poi vagliato dalle Camere che saranno coinvolte in maniera adeguata nell’iter di approvazione, con i modi e i tempi che il Parlamento riterrà opportuno”. Lo dichiara il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro. “Con il modello autonomista che abbiamo in mente – conclude – renderemo le amministrazioni locali più efficienti a vantaggio di tutto il sistema-Paese, rispettando il principio della coesione nazionale alla base di qualunque meccanismo di compartecipazione tributaria”.

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