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Nonsolocaffè: quelle bevande che sembrano caffè ma non lo sono

C’è chi non riesce a fare a meno del caffè a colazione, chi invece lo preferisce di sera (spesso decaffeinato), chi lo utilizza come digestivo dopo i pasti e chi invece, purtroppo, non può avvicinarsi ad una tazzina di buon caffè per problemi di salute.
Ma esistono alternative alla nera bevanda sprigionata dalla tostatura e macinatura dei chicchi di caffè?

Esistono e riescono addirittura a soddisfare diverse esigenze, sia per quanto riguarda il gusto, le proprietà energizzanti, e sia per quanto riguarda la cura della salute e del benessere.
È bene però che venga fatta chiarezza su un concetto di non poco conto: adesso parleremo di alternative, e quindi di surrogati del caffè e non di bevande a base di caffè miscelate ad altri ingredienti.
Ci teniamo che distinguiate bene questo aspetto perché spesso bar e caffetterie ci propinano caffè al ginseng o caffè d’orzo, quando in realtà, di caffè (inteso come miscela di macinatura di chicchi di caffè ed acqua calda) non ve n’è traccia.

Vi mostreremo quindi le alternative più o meno note (ed anche di tendenza) al vostro caffè espresso, parlando non solo delle proprietà organolettiche, ma anche delle doti nascoste di queste bevande sane, utili e soprattutto, ottime.

Il caffè d’orzo: una bevanda tutta italiana

Chi non ha mai assaggiato una tazza di fumante caffè d’orzo?
Probabilmente è una delle bevande più conosciute e apprezzate al mondo, amato da bambini e adulti per il suo sapore piacevolmente maltato e aromatico.
Il caffè d’orzo è una bevanda di origine italiana, diffusa principalmente nella classe contadina di inizio secolo. Il caffè tostato e macinato era un prodotto d’importazione piuttosto costoso e difficile da reperire, perciò si cercò un valido sostituto.

È molto facile da preparare, sia se volete macinare personalmente i chicchi d’orzo o se preferite utilizzare le miscele liofilizzate (numerosissime in commercio). Sarà sufficiente utilizzare una comune moka da caffè anche se si consiglia di adoperare delle moke specifiche per orzo, leggermente differenti da quelle classiche, soprattutto per quanto riguarda la capacità d’acqua e il tipo di filtro (l’orzo macinato applica una maggiore pressione rispetto alla macina di caffè perché più compatto e tende ad addensarsi, impedendo un omogeneo flusso dell’acqua), dette, appunto, orziere. Le migliori in commercio sono quelle de LaBottegaDelBuonCaffè.

Potrete però divertirvi a sperimentare innumerevoli varianti (ad esempio con le vostre spezie preferite) in quanto il caffè d’orzo, se pur dal sapore deciso e rotondo, è comunque molto versatile anche agli accostamenti più audaci (come il peperoncino o il cardamomo).

Non apprezzerete solo il suo sapore, ma anche le proprietà benefiche del caffè d’orzo. Infatti, è una bevanda che garantisce un’immediata ricarica di energia (sia fisica che mentale), grazie alla presenza di amidi, vitamine e sali minerali.
Inoltre, contenendo sali minerali, calcio, ferro e zinco (nonché discrete quantità di vitamine PP e B3), rallenta l’assorbimento dei carboidrati, abbassando l’indice glicemico e, grazie alla presenza di fibre solubili e insolubili, aiuta a regolarizzare i livelli di colesterolo nel sangue.

Un aspetto importante che vi consigliamo di non sottovalutare è che il caffè d’orzo è una bevanda senza caffeina, quindi utile a tutti coloro che, per motivi di salute, non possono assumerla, ma non vogliono rinunciare ad una saporita bevanda che dia la giusta carica per iniziare la giornata.

Ginseng: la pianta dai mille benefici… ma non troppo

Quando si parla di ginseng, si incappa in una serie di errori (spesso derivanti dalle informazioni scarse o errate fornite da bar e caffetterie) che potrebbero viziare la vostra scelta della bevanda.
Bisogna tener presente infatti che:

  • il ginseng è una pianta (nome scientifico: Panax), non una bevanda;
  • il caffè al ginseng è, appunto, un caffè con aggiunta di estratto di radice di ginseng;
  • il caffè di ginseng è invece una bevanda derivata dal ginseng, alternativa al caffè.

Quella che ci interessa farvi conoscere è quest’ultima, una bevanda dal sapore dolce e vellutato, simile al caffellatte, dai numerosi effetti benefici (Panax, il nome della pianta, è un termine di derivazione latina che significa “rimedio, cura“).

La bevanda si ottiene dalla lenta aggiunta di acqua calda (quasi a temperatura di ebollizione) alla polvere della radice di ginseng, preventivamente riposta in una ciotola, e mescolando con un cucchiaio fin quando non si raggiunge il livello di cremosità desiderata. Si sconsiglia l’aggiunta di zucchero in quanto la radice di ginseng (o la polvere) genericamente in commercio risulta essere già addolcita.

Il sapore speziato e delicato è solo uno degli aspetti positivi di questa bevanda, le proprietà e capacità benefiche sono tante e di grande importanza:

  • aumenta l’energia, la concentrazione e in generale rende meno consumabile la riserva energetica del nostro corpo;
  • stimola la produzione delle difese immunitarie e rafforza quelle presenti;
  • proprietà afrodisiache;
  • favorisce il rilassamento e riduce lo stress psico-fisico e gli stati d’ansia.

Il ginseng infatti è il più potente adattogeno al mondo, ciò significa che l’azione principale è la capacità di far rispondere positivamente il corpo davanti agli eventi e alle situazioni stressanti di qualsiasi natura siano (ambientale, fisica, emotiva, ecc…).
Si può dire che è una pianta potente e, proprio per questo, si raccomanda un utilizzo moderato in quanto, in eccesso o in associazione con altre bevande come il caffè (ed in generale bevande e cibi ad azione nervina), possono infatti provocare aritmie, irritabilità, insonnia e mal di testa.

Il caffè di cicoria: un sorso di storia e di semplicità

Il caffè di cicoria nasce come bevanda surrogata del caffè classico durante la seconda guerra mondiale, quando il caffè aveva un costo troppo elevato ed era introvabile. Diversamente, ad abbondare nelle pianure e nei terreni coltivati, era la cicoria che, oltre ad essere un delizioso contorno, si prestava ottimamente ad infusi e decotti che sostituivano il lussuoso (per quell’epoca) caffè. I contadini non ci pensarono due volte e ben presto si abituarono (ed accontentarono!) a questa sostituzione di prodotto.

I contadini arrostivano quindi la cicoria facendola seccare, la tritavano e la mettevano a bollire sul fuoco; dopo qualche minuto potevano finalmente gustarsi il loro “finto” caffè.
Forse i contadini e le famiglie dell’epoca non erano a conoscenza però delle enormi proprietà che quest’erba possiede, altrimenti avrebbero sicuramente apprezzato maggiormente questa bevanda rispetto al tanto sognato caffè classico.

La bevanda si ottiene dalla radice di cicoria, che è considerata uno stimolante per la digestione e per la disintossicazione del fegato, ed è inoltre la parte con la più alta concentrazione di sostanze (vitamina B, C, K e P). Oltre a ciò, contiene fibre ed in particolar modo una fibra solubile, detta inulina, che favorisce il riequilibrio della flora batterica intestinale, conferendo alla cicoria il carattere di stimolante della digestione, favorendo un effetto leggermente diuretico e lassativo.
Le bevande contenenti cicoria sono inoltre consigliate a coloro che soffrono di colesterolo alto, acne, anemia, problemi cardiaci, emicrania, e ovviamente a tutti coloro che vogliono delle ottime alternative al caffè.

In sostanza, questa bevanda dal sapore leggermente amaro, comporterà molti benefici ma anche in questo caso, con le dovute misure, dosi eccessive porterebbero a un’elevata produzione dei succhi gastrici, provocando gastrici ed ulcere.
Come potete vedere, le alternative ci sono, e offrono molto altro in aggiunta ad un buon sapore e una piacevole cremosità: d’ora in poi saprete cosa rispondere quando qualcuno esclamerà “Cosa c’è di meglio di un buon caffè!?”.

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