Robert Kubica e il GP del Canada: dalle stalle alle stelle

Robert Kubica non sta vivendo una stagione serena in Williams. La FW42  fatica a completare i gran premi e si posiziona perennemente in fondo alla classifica. Anche nel confronto diretto col compagno George Russell, peraltro, il trentaquattrenne polacco appare in difficoltà: sei a zero per il giovane britannico, che finora è sempre arrivato davanti a lui.

Kubica è tornato solo quest’anno alla guida di una monoposto, dopo la lunghissima pausa forzata seguita al terribile incidente del 2011. In quella occasione, il polacco aveva subito gravi lesioni alla mano e al braccio destri, tanto che il pilota ha affermato di usare prevalentemente il braccio sinistro quando è alla guida. Non una situazione semplice da gestire, quindi.

Ma c’è stato un tempo in cui Robert Kubica appariva al pubblico come una giovane promessa, e non sappiamo cosa sarebbe riuscito a fare se non avesse avuto questa grande sfortuna.

Kubica e il Canada

Il rapporto di amore e odio tra Robert Kubica e il Gran Premio del Canada ha inizio nel corso della stagione 2007. Il pilota polacco, alla guida della BMW Sauber, ebbe un terribile incidente a 230 km/h. Per sua fortuna, riportò solo un leggero trauma cranico e una distorsione alla caviglia. Tanto spavento ma anche tanta voglia di rifarsi.

E l’occasione per dare prova di sé arriva proprio su quello stesso circuito, un anno dopo, e sempre con la BMW Sauber. È il 2008, un anno speciale. Due le vittorie storiche, da ricordare: quella di Sebastian Vettel a Monza con una Toro Rosso, e la sua, quella di Robert Kubica, che ottiene la prima e unica vittoria in carriera, proprio dove l’anno prima aveva rischiato di perdere la vita.

Possiamo solo immaginare il turbinio di emozioni contrastanti che attraverseranno la testa di Kubica questa domenica. Purtroppo, la macchina non c’è. Forse, però, il fuoco che anima il pilota, creatura amante del rischio e della velocità, resiste ancora. E ribolle dentro contro tutte le avversità della vita.

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