Frutta, verdura, carni, pasta, birra e cereali al sapore di «glifosato»: ecco come difendersi

Il Glifosato è un erbicida inserito dall’Organizzazione mondiale per la sanità nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”. Nel 2015 l’Agenzia per la ricerca sul cancro (Iarc) ha classificato il glifosato come un “probabile cancerogeno per l’uomo” e come tale lo ha inserito nel gruppo delle 66 sostanze a rischio.

In America alcune aziende alimentari continuano a vendere cereali per la colazione per bambini e altri alimenti contaminati da livelli preoccupanti di glifosato. Una indagine tedesca ha scoperto che un terzo delle birre sono contaminate da Glifosato. In uno dei suoi ultimi test, il mensile tedesco Öko-Test, ha confrontato 43 birre (7 biologiche), in particolare le Pils più vendute in Germania. Sono stati trovati residui di glifosato in un campione su 3. Uno studio condotto in Argentina ha riscontrato la presenza di diserbante erbicida glifosato in tamponi di ovatta e tamponi di cotone, ma anche proteggi slip e cotton fioc. Uno dei principali autori della ricerca ha stabilito che circa l’85% dei campioni testati è risultato positivo. Le donne, quindi, entrano frequentemente in contatto con il glifosato cancerogeno utilizzando tamponi, salvaslip e cotton fioc. Il glifosato danneggia il sistema immunitario delle api. 

In Italia sono stati scoperti gli spaghetti al glifosato. Almeno tre marche di spaghetti che in etichetta riportano il 100% di grano italiano in realtà, contengono miscelazione tra grani esteri e nazionali. A Conegliano veneto centinaia di manifesti sono stati affissi per annunciare che il pesticida della Monsanto è stato messo al bando dalle vigne locale. A Borgomanero, in provincia di Novara, il glifosato è stato messo al bando nella gestione del verde urbano in città. In Valle d’Aosta sono stati messi al bando i diserbanti contenenti glifosato. A Enna una ordinanza del sindaco Dipietro ha messo al bando questa sostanza cancerogena per l’uomo in tutto il territorio comunale. La Coop ha annunciato la progressiva eliminazione dell’utilizzo di quattro erbicidi (fra cui il glifosato), controversi per il loro impatto ambientale, nella coltura dei propri prodotti ortofrutticoli.

Ecco dieci regole per difendere la tua salute dal rischio glifosato:

  • 1. Comprare frutta e verdura biologica. Per mangiare frutta e verdura esente da glifosato occorre portare in tavola quella biologica o biodinamica certificata.
  • 2. Scegliere un prodotto meno perfetto all’apparenza: mele brutte, irregolari, per esempio, hanno meno probabilità di essere trattate.
  • 3. Lavare bene qualsiasi prodotto alimentare. I residui di glifosato si trovano sopra e all’interno di molti cibi. Lavando frutta e verdura puoi diminuire le quantità di glifosato e altri pesticidi che andrai a ingerire.
  • 4. Asciugare e pulire gli alimenti. Alcuni residui dei pesticidi potrebbero resistere persino dopo il lavaggio. Utilizza un panno per asciugare tutta la frutta e la verdura che hai lavato. Utilizza la carta assorbente e buttala via ogni volta che hai finito di asciugare un frutto o un ortaggio per impedire che si contamino a vicenda. Anche le banane e i meloni vanno lavate e pulite. C’è il rischio che i residui dei pesticidi si trasferiscano nella polpa quando le tagli o le prepari.
  • 5. Eliminare sempre gli stati esterni di lattuga, cavolo, carciofi, porri e cavoletti di Bruxelles. Rimuovendoli, soprattutto quelli che appaiono più sporchi, puoi diminuire la quantità di glifosato e altri pesticidi che andrai a ingerire. Togli tutti gli strati esterni finché non arriverai alle foglie più chiare o delicate che si trovano nella parte centrale. L’attenzione a rimuovere le parte esterne è anche per asparagi, patate, carote, sedano e rape. E’ necessario rimuovere gli strati esterni in modo da non consumare le parti che sono entrate in contatto con il terreno o gli erbicidi.
  • 6. Controllare l’etichetta. Esistono due diversi tipi di etichette per gli alimenti biologici. Puoi acquistare, infatti, quelli biologici o quelli biologici al 100%. Ideale sarebbe comprare solo cibi biologici al 100%. Quando ti imbatti nel logo “Euro-leaf” o leggi che un prodotto viene definito biologico al 100% significa che tutti i suoi ingredienti sono conformi alle leggi europee che garantiscono che nessuno degli ingredienti contenuti all’interno sono stati coltivati con l’utilizzo di prodotti di sintesi e organismi geneticamente modificati. Se viene etichettato con la sola dicitura “biologico”, vuol dire che solo il 95% degli ingredienti contenuti è biologico.
  • 7. Leggere la lista degli ingredienti. Il pesticida Roundup che contiene lo glifosato viene utilizzato su vari tipi di colture. Gli ingredienti più comuni che potrebbero contenere residui di glifosato sono l’olio di canola, gli oli vegetali, l’olio di soia e i prodotti a base di mais (come l’olio di mais o amido di mais). Se nella lista degli ingredienti trovi questi alimenti è preferibile evitare il prodotto.
  • 8. Comprare pasta con grano 100% italiano. Il glifosato, infatti, è presente anche nella pasta, nelle farine e nei farinacei. In particolare è presente nei prodotti delle grandi aziende che comprano la maggior parte del grano da Paesi nordamericani come il Canada, in cui le leggi sono più permissive. Molte grande aziende italiane produttrici di pasta stanno optando per “Grano 100% italiano”.
  • 9. Eliminare il grasso e la pelle della carne. La superficie esterna degli alimenti non vegetali può contenere livelli elevati di glifosato e residui di pesticidi. Il glifosato, infatti, è un pesticida usato anche nel mangime con cui vengono nutriti gli animali. I residui finiscono nella carne, in particolare nei tessuti più grassi, come la pelle. Nell’acquistare carne rossa o bianca taglia il grasso o compra tagli di carne più magri. Pollo e carni bianche vanno acquistali già spellati.
  • 10. Mantenersi aggiornati sulle notizie e sulle ricerche più recenti.
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