Avere un battito cardiaco veloce e irregolare può aumentare il rischio di demenza. A rivelarlo una ricerca condotta dalla Yonsei University, a Seoul, e guidata da Dr Boyoung Joung, un assistente professore nel dipartimento di cardiologia. I risultati – pubblicati sull’European Heart Journal – hanno dimostrato che la fibrillazione atriale, ovvero l’aritmia più diffusa nella popolazione di tutto il mondo, ha più che raddoppiato il rischio di demenza vascolare. Questa forma di demenza si verifica quando la condizione è causata da un ridotto flusso di sangue al cervello. I ricercatori hanno analizzato 262.611 persone di età superiore a 60 anni che non soffrivano di fibrillazione atriale o demenza nel 2004. «Con queste grandi cifre – commenta il co-autore della ricerca il professor Gregory Lip, presidente della medicina cardiovascolare presso l’Università di Liverpool – possiamo essere certi delle nostre scoperte».
I partecipanti, che facevano parte dello studio Senior del Servizio nazionale di assicurazione sanitaria della Corea, sono stati seguiti dal 2005-2012. Durante lo studio di sette anni, 10.435 dei partecipanti hanno sviluppato fibrillazione atriale, di cui 2.522 (24%) sono stati diagnosticati con demenza. Questo è paragonato ai 36.322 (14%) dei partecipanti che hanno sviluppato la malattia che distrugge la memoria, ma sono rimasti privi di fibrillazione atriale. Ma i 3.092 partecipanti affetti da fibrillazione atriale che assumevano anticoagulanti o fluidificanti del sangue avevano il 39% in meno di probabilità di sviluppare demenza.
Che cosa è la Fibrillazione atriale?
E’ una condizione cardiaca che causa una frequenza cardiaca irregolare e spesso anormalmente veloce. Una frequenza cardiaca normale dovrebbe essere regolare e tra 60 e 100 battiti al minuto quando si riposa. Nella fibrillazione atriale, la frequenza cardiaca è irregolare e talvolta può essere molto veloce. In alcuni casi, può essere notevolmente superiore a 100 battiti al minuto. Questo può causare problemi come vertigini, mancanza di respiro e stanchezza. La fibrillazione atriale può colpire adulti di qualsiasi età, ma è più comune nelle persone anziane. Colpisce circa 7 persone su 100 di età superiore ai 65 anni.