Il tricolasan che viene usato, nei dentifrici e nelle saponette, per uccidere i batteri mette le persone a rischio con malattie delle ossa.
Lo studio
Uno studio, pubblicato nella giornata di martedì, è stato condotto su 1.848 donne tra il 2005 e il 2010. I risultati hanno rivelato che le persone con livelli più elevati di triclosan nel loro corpo avevano maggiori probabilità di sviluppare l’osteoporosi, che indebolisce le ossa e rende i pazienti più inclini alle fratture. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism. La ricerca ha indicato che il triclosan, utilizzato in una varietà di prodotti di consumo, potrebbe avere un impatto negativo sulla salute delle ossa poiché interferisce con la funzione della tiroide. Siamo di fronte al primo di studio di questo tipo.
L’Agenzia americana per gli alimenti e i medicinali (FDA) ha osservato che i prodotti contenenti triclosan non sono più efficaci dell’acqua calda e dei normali detergenti per uccidere i batteri. Quando le persone usano un prodotto che contiene triclosan, una piccola quantità viene assorbita attraverso la pelle o la bocca. Quindi questo prodotto aggrava o accelera l’osteoporosi, che indebolisce le ossa, rendendole fragili e più soggette a rotture. Non è la prima volta che il triclosan è al centro dell’attenzione scientifica. Ricercatori della Washington University di St. Louis hanno scoperto in esperimenti su topi, infatti, che l’esposizione al triclosan permette ai batteri di resistere a dosi di antibiotici che altrimenti sarebbero fatali.
Che cosa è il Tricolosan
Il Triclosan è un composto chimico largamente utilizzato in diversi prodotti igienizzanti: dal dentifricio ai saponi intimi fino a deodoranti e collutori. Il composto è da tempo sotto i microscopi di diversi istituti di ricerca poiché la sua struttura molecolare, simile a quella della diossina, potrebbe essere tossica per l’organismo umano e per l’ambiente.
Il triclosan è probabilmente il disinfettante più diffuso nei prodotti che utilizziamo ogni giorno: saponi, dentifrici, shampoo e cosmetici. Si trova anche nella carta igienica, nei detergenti liquidi, nei prodotti per la pulizia della casa, nei deodoranti e nei tessuti più complessi, in quest’ultimo caso come parte del processo di lavorazione perché si conservino meglio. A differenza dei parabeni o delle paraffine il triclosan è rimasto piuttosto alla larga dai riflettori, nonostante sia noto ai dermatologi perché può causare, quando usato al di fuori delle raccomandazioni in etichetta, allergie da contatto.
Il triclosan è un disinfettante ampiamente utilizzato e diffuso proprio perché ha una buona azione sui batteri, serve da conservante in moltissimi prodotti cosmetici e non. Un esempio è la carta igienica, come quelle molto soffici che per essere tali devono mantenersi umide ma al contempo non fare la muffa né alterarsi in alcun modo. Se non ci fossero disinfettanti non sarebbe possibile
La scelta del triclosan parte proprio dal presupposto che è ben tollerato come disinfettante anche nel caso di utilizzo nei prodotti per bambini, con l’unico consiglio di mantenere la concentrazione bassa perché può causare allergie. La concentrazione viene stabilita da alcune direttive europee, che l’hanno da poco limitata (aprile 2014) allo 0,2% in tutti i prodotti cosmetici. La precedente normativa risaliva invece al 2009 e aveva stabilito la concentrazione -non più ritenuta sicura per il rischio di sovraesposizione allo 0,3%.
Che cos è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea, cioè della quantità dell’osso, e da un’alterazione della sua architettura, cioè della qualità. Tutto questo porta a una maggiore fragilità dell’osso e lo espone al rischio di fratture. Le regioni più frequentemente coinvolte sono l’anca, la colonna vertebrale toracica e lombare, il polso e la spalla. e volte questo impoverimento progressivo dell’osso si verifica senza sintomi. L’incidenza dell’osteoporosi e le fratture correlate aumentano con l’aumentare dell’età fino a colpire una donna su tre e un uomo su cinque nell’arco della vita. L’osteoporosi colpisce in Italia 5 milioni persone, una donna su tre e un uomo su cinque. (Cfr. Fondazione per l’osteoporosi onlus)
Cosa fare con il Tricolosan
Il nostro consiglio è di limitare l’esposizione a questa sostanza, evitandola dove possibile. L’invito è a leggere la lista degli ingredienti che per legge è riportata dietro la confezione. Se nell’elenco non trovi il nome triclosan significa che non è presente nella composizione. Se invece ti accorgi di avere in casa dei prodotti che lo contengono, non ti allarmare. Come per la maggior parte delle sostanze critiche, non è un singolo prodotto a rappresentare il problema, ma l’esposizione continuata ed estesa attraverso più fonti. Quindi la cosa più importante è essere informati e scegliere consapevolmente per i futuri acquisti. L’Agenzia americana per gli alimenti e i medicinali (FDA) ha tolto dal mercato americano il principio attivo del triclosan. Questo è stato vietato nei detergenti come saponi “antibatterici” per le mani e il corpo.