Le mele nel dolce fanno bene o male al diabete? Dipende da come vengono utilizzate. Eco come vengono utilizzate per non fare male al diabete. La ricetta che vi presentiamo, che prende il nome di «mele in camicia», è pubblicata dal sito www.diabete.net. Le mele in camicia sono un dessert a base di pasta sfoglia e frutta. «I grassi presenti negli ingredienti utilizzati per preparare la pasta sfoglia, possono rallentare l’assorbimento e ritardare il rilascio degli zuccheri presenti nella ricetta». Ecco perché questa ricetta è consigliata ai diabetici. Bisognerà comunque prestare sempre molta attenzione e il consiglio del proprio medico resta sempre importantissimo. Per quattro porzioni occorrono due mele, un po’ di marmellata, 250 grammi di pasta sfoglia, un savoiardo e un uovo. Sbucciare e dividere a metà le mele. Togliere il torsolo. Stendere la sfoglia e tagliare 4 quadrati uguali. Mettere i ritagli da parte. Sbattere l’uovo e pennellare i bordi dei quadrati. Mettere al centro di ogni quadrato un pezzetto di savoiardo e mezza mela riempita internamente con la marmellata. Chiudere i quadrati. Spennellare la sfoglia e infornare a 180° fino a cottura.
Le mele fanno bene al diabete? Una porzione di “mele in camicia” contiene 317 di calorie, 39.8 grammi di carboidrati, 7 grammi di proteine e 16.2 grammi di lipidi. Il segreto per conciliare il consumo di frutta e il diabete è scegliere sempre prodotti che contengono meno zuccheri e che hanno un basso indice glicemico. Per chi soffre di diabete, una porzione di frutta non dovrebbe mai contenere più di 15 grammi di carboidrati. Sono per questo sconsigliati frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata. Molta attenzione bisogna prestare ai succhi di frutta industriali. Via libera invece, seppur con moderazione, a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi. Il consumo di mele e pere è associato a una riduzione del rischio di diabete di tipo 2.
Quali sono i benefici delle mele? Le mele fanno bene in caso di colite, ritenzione idrica, diete dimagranti. Possono essere consumate in caso di diabete. Le mele, a differenza di altri frutti, non favoriscono le fermentazioni intestinali. Le ricerche scientifiche hanno attribuito la gran parte delle proprietà benefiche delle mele alla buccia, piuttosto che alla polpa fresca. Ecco perché occorre acquistare mele biologiche e mangiarle con la buccia. Una dieta purificante consiglia di mangiare mele chiude per tre giorni. I tannini e il potassio contenuti nelle mele, secondo alcune ricerche scientifiche, ostacolano la formazione di acido urico che causano reumatismi e gotta. Un ottimo modo di assumere le sostanze delle mele è quello di bere l’acqua di bollitura delle bucce di mela. Per preparare occorre predisporre una tazza d’acqua e la buccia di 2 mele in un pentolino. Portare a ebollizione il tutto e lasciare tutto sul fuoco per 10 minuti. Alla fine filtrare e bere. Le mele vanno mangiate crude anche se si prestano a numerose preparazioni culinarie sia dolci che salate. Le mele si possono cuocere al forno ma anche friggere, lessare e cuocere al vapore. In molti casi sono ottime torte di mele, confetture di mele, insalate e salse di mele. Le mele sono talmente buone che grattugiate vengono date ai bimbi dal quinto mese di vita. La pectina presente nelle mele aiuta a risolvere i problemi legati alla diarrea poiché i batteri intestinali la trasformano in un una specie di guaina lenitiva e protettiva per le pareti irritate dell’intestino.