I cachi fanno bene o male al diabete? Sono frutti un po’ più calorici e ricchi di zuccheri. Per questo sono sconsigliati ai diabetici ma anche a chi è a dieta o in sovrappeso. Chi ha problemi di salute particolari potrà chiedere maggiori informazioni sui cachi al proprio medico di fiducia. «Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono quelli che generalmente vengono sconsigliati alle persone che soffrono di diabete. Attenzione anche ai succhi di frutta industriali. Molto spesso contengono zuccheri aggiunti. Via libera invece, seppur con moderazione, a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi». Ecco una classifica della fritta che può mangiare il diabetico in funzione dell’indice glicemico. Al primo posto c’è l’avocado con un indice pari a 10. E’ un frutto ricco di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti. Ha un profilo nutrizionale davvero unico: 100 grammi di avocado sviluppano circa 160 calorie e la presenza di fibre, grassi buoni, vitamine del gruppo B, vitamina K, potassio, vitamina E e vitamina C lo fanno essere adatto per la riduzione del rischio cardiovascolare.
Quale frutta può mangiare chi ha il diabete? Ecco un speciale classifica in base all’indice glicemico. Le fragole hanno un indice glicemico pari a 30. Pesche e fichi freschi hanno un indice glicemico pari a 35. Le mele con indice glicemico pari a 36, sono ricche di fibre, vitamine e molecole ad azione antiossidante. Ipoglicemica, prebiotica e antinfiammatoria. E’ l’alleato perfetto per il benessere quotidiano. Le pere con indice pari a 38 sono utili nel prevenire il diabete e a ridurre il colesterolo. Le prugne con indice pari a 39 sono un alimento alleato della salute grazie alla gran quantità di potassio, vitamina A e fibre. Le albicocche, con indice pari a 40, sono preziose contro i radicali liberi e utili per la salute del cuore. Le arance con indice pari a 43 sono ricche di sostanze antiossidanti.
Quali sono i benefici dei cachi? I cachi sono dei veri e propri energizzanti naturali perché contengono zuccheri semplici. Il contenuto di potassio aiuta a ridurre la fatica, la stanchezza e limita lo sviluppo dei crampi muscolari. Le proantocianidine presenti nei cachi possono ridurre il rischio di patologie cardiovascolari attraverso l’abbassamento della pressione sanguigna e la riduzione dell’aggregazione piastrinica. Gli estratti dalle foglie di cachi, il succo e l’aceto di questi frutti sono stati usati per secoli nella medicina tradizionale giapponese per abbassare la pressione sanguigna. Le molecole antiossidanti presenti nei cachi proteggono il DNA dal danno ossidativo, riducono il rischio di sviluppare patologie infiammatorie e tumorali. I cachi riducono colesterolo e trigliceridi. I carotenoidi contenuti dai cachi aiutano a proteggere li occhi dai danni causati dalla luce solare e mantengono in salute la vista. La vitamina C e i carotenoidi sono potentissimi antiossidanti capaci di aiutare a combattere i danni della pelle causati dall’esposizione solare e dall’inquinamento, riducono le rughe e migliorano la struttura generale della pelle. Inoltre la vitamina C svolge un ruolo essenziale nella formazione del collagene, il principale sistema di supporto della pelle. Per il ricco contenuto di fibra insolubile, che ha l’effetto di aumentare il volume fecale a livello intestinale, ma anche per la quantità di acqua, che aumenta il transito intestinale favorendo l’evacuazione, i cachi sono dei lassativi naturali indicati in caso di stipsi. A causa dell’elevato apporto calorico ed il ricco contenuto zuccherino, il caco è certamente sconsigliato in regimi alimentari ipocalorici, quindi nella dieta di tutti coloro che vogliono perdere peso.