Banane o arance: cosa mangiare per il diabete? Per chi soffre di diabete le banane sono sconsigliate. Via libera, invece, per mangiare arance a chi ha la glicemia alta. «Per chi soffre di diabete, una porzione di frutta non dovrebbe mai contenere più di 15 grammi di carboidrati». In un frutto più c’è fibra e minore è il picco glicemico raggiunto dopo la digestione. «Per questa ragione il succo d’arancia ha un indice glicemico superiore rispetto al frutto in spicchi, che a sua volta alza meno la glicemia quando si consuma con la parte bianca della buccia perché ricca di pectina». Chi ha il diabete deve selezionare i prodotti che contengono meno zuccheri e che hanno un basso indice glicemico. Alcuni frutti contengono una maggiore percentuale di zuccheri, ma ciò non giustifica un loro completo allontanamento dalla tavola di chi soffre di diabete. In realtà molte volte la quantità totale di carboidrati ricavati da un determinato cibo, il carico glicemico, è spesso più importante della loro qualità, indice glicemico. In altre parole anche la frutta zuccherina può essere consumata anche se con le dovute accortezze.
Perché le banane fanno male al diabete? Le banane sono frutti altamente energetici. Contengono 12-13 grammi di carboidrati semplici per 100 grammi di parte edibile. Ecco perché sono poco adatte al consumo frequente in presenza di diabete mellito. Gli zuccheri contenuti nelle banane sono per l’83% monosaccaridi o piccoli polimeri ed il contenuto di fibra alimentare è molto basso, circa 1,8 grammi. Ne risulta un indice glicemico abbastanza elevato, circa 50. Un valore calcolato sulla media di specie e gradi di maturazione differenti. Certo, è plausibile affermare che il consumo della banana sia orientato al frutto maturo ed in questo caso possiede un indice glicemico più vicino a 70. Ecco perché le banane sono sconsigliate da mangiare a chi ha il diabete. Il loro uso, insomma, sarebbe da ridurre drasticamente a chi ha la glicemia alta.
Perché le arance fanno bene a chi ha il diabete? Le arance, come tutti gli agrumi, sono ricche di acidi organici, vitamine, soprattutto la vitamina C, antiossidanti, come i flavonoidi, e fibra, soprattutto quella solubile. Queste molecole sono tutte sostanze molto utili per il mantenimento della salute, la prevenzione di molte patologie. Le arance contengono zuccheri semplici anche se il loro sapore “aspro” potrebbe portare a pensare il contrario. Le arance non sono un frutto zuccherino. Bisogna, però, tenerle lontane dai pasti o dal consumarle alla fine di pasti dove la quantità di alimenti contenenti carboidrati è stata alta. Mangiare le arance come spuntino, invece, non ha quasi mai controindicazioni. Uno studio portato avanti da ricercatori brasiliani ha scoperto l’esperetina contenuta dalle arance è in grado di agire contro le malattie croniche e se abbinata a specifiche dosi farmaceutiche, può ridurre la glicemia. L’esperetina sembra aumentare la proteina Glo1, o glossalasim che inibisce il methylglyoxal, un derivato dello zucchero. Ovviamente non basta mangiare arance e limoni per eliminare il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari. E’ fondamentale una sana alimentazione, una costante attività fisica e uno stile di vita salutare. Quando si ha il diabete, poi, è consigliabile limitarsi ad un agrume al giorno e consumarlo assolutamente fresco. Bisognerebbe evitare di assumere agrumi e frutta in generale quando si sta consumando un pasto ricco di carboidrati perché porterebbero ad un eccesso di glicemia. Per i diabetici sarebbe quindi meglio associarli alle verdure. Il consiglio è di consumare la buccia delle arance che sono ricche di vitamine e sostanze antiossidanti.