Era l’11 novembre del 2018 e, da una finestra del corridoio dell’ospedale guardavo il lungomare; i medici e gli infermieri erano al tuo capezzale e mi avevano fatta uscire dalla stanza perché stavi peggio del solito.
Sentivo i monitor suonare e, contemporaneamente dal lungomare, arrivano i rombi di una gara di motociclette, accompagnate da giochi d’artificio, ascoltavo. Ad un tratto tutto fu silenzio…il rombo dei motori, il bip dei monitor, te ne sei andato, accompagnato da una fantasmagoria di luci e di suoni che si unirono alle mie preghiere perché potessi fare buon viaggio e perché potessi incontrare Lui, il Salvatore.
Il Tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto Signore. Il Suo volto, quel volto che tutti cerchiamo e agogniamo vedere! E tu l’hai visto! Nei tuoi ultimi giorni, il tuo desiderio era quello di potenziare le luci dell’abside, per illuminare il suo Volto, ma non sei riuscito a vedere né le luci né l’illuminazione delle torri. Cefalù è stata il tuo amore e per lei generosamente hai speso la tua vita ed il tuo tempo, per renderla pulcherrima, dicevi alla Cicerone, per metterla in mostra, per farla conoscere, visitare, apprezzare e amare dagli stessi Cefaludesi.
Vulcanico e ricco di iniziative e di idee com’eri, l’animasti in ogni tempo ed in ogni modo: matricole, feste, balli in maschera, veglioni (qualcuno ricorderà il celebre Quo vadis?), Moda Mare, sfilate di moda e poi e poi….. la Cronoscalata Cefalù- Gibilmanna, assurta, in un venticinquennio a campionato europeo della montagna. I più importanti piloti si disputarono questa gara: Gilberti, Nesti, Vaccarella, Cinti, Boss, Pignard e tanti e tanti altri. Inoltre gare di Kart cittadino, tipo Montecarlo, gare di motonautica, la Mille Chilometri del Tirreno, Gare di cavalli purosangue ed arabi.
Dal 1981, un po’ per piacermi, hai animato la Pastorale Diocesana della Famiglia ed anche diffuse attività, nel comprensorio della Diocesi con altri collaboratori. Sei stato l’autentico amante della Città indifferente e non hai mai espresso la tua amarezza per essere stato chiaccherato, boicottato, osteggiato. Nemo propheta in patria! Non importa se non sei stato contraccambiato nel tuo amore, i fatti dimostrano altro e sono essi che contano.
Hai scritto la tua creatura, la Cefalù-Gibilmanna, hai scritto una Satira dove, scherzando e ridendo hai sviscerato le debolezze e le fragilità del tuo paese; hai elaborato i Calendari dei Vescovi, dei Probi Viri ed in cantiere avevi i proverbi siciliani illustrati, avviati ma non compiuti. I tuoi figli, dopo un anno, cominciano a rimpiangerti e ad apprezzarti…. Mio padre Sior Todero brontolon, tristemente famoso, duro dal cuore tenero. Era onesto, buono, generoso, sincero. Io, pur non condividendo tutto, spettatrice silenziosa, ti ho seguito fino alla fine, nella gioia e nel dolore , nella salute e nella malattia per tutti i giorni terreni.
Ora, lassù, dove non c’è il “ tempo”, ti occuperai di pregare per noi ed anche per la tua amata Cefalù.






















