Ingestione di mercurio: ecco cosa può succedere!

L’ingestione di mercurio è molto pericolosa per la salute. Infatti, il mercurio è un elemento che può essere di tre tipi: metallico, inorganico, oppure organico. In passato, quello metallico si usava per i termometri, prima dell’avvento di quelli elettrici. Oggi si usa in alcuni strumenti di rilevazione e in alcune protesi dentarie. Se ingerisci per sbaglio del mercurio, rischi un’intossicazione vera e propria. Ecco quali sono gli effetti e come tutelarsi.

Ingestione di mercurio: conseguenze

L’ingestione di mercurio causa una seria intossicazione. La sostanza si usa anche nelle fabbriche, negli alimenti (per via dei diserbanti), nelle pile e in alcune miniere. Per questo, si può avere un’intossicazione anche se si mangia qualcosa che è stato a contatto con il mercurio. Una volta ingerito, può sembrare che non succeda niente, ma è un errore. Il mercurio ci mette 60 giorni per infettare l’intero organismo e si deve correre ai ripari subito dopo averlo ingerito, per non aspettare conseguenze più gravi.

Quando si ha un’ingestione di mercurio, i sintomi sono:

  • vista annebbiata;
  • danni all’udito;
  • difficoltà a parlare e a rendere comprensibili le parole;
  • debolezza ai muscoli;
  • problemi reali agli arti e ai piedi soprattutto;
  • paralisi e morte (nei casi più gravi, negli ultimi giorni).

Naturalmente, chi ingerisce mercurio deve andare subito al pronto soccorso e non aspettare, già dai primi sintomi o prima della loro comparsa se ha la certezza di aver assunto direttamente questa sostanza. I danni più gravi riguardano le donne incinte, perché tramite la placenta trasportano il mercurio al feto, causando danni neurologici.

Cosa fare per evitarla

Per evitare l’ingestione di mercurio, la prima cosa da fare è usare termometri elettrici. Vale anche per i termometri ambientali. Ora, il mercurio si può assumere anche con il cibo “insospettabile” e non se ne va con la cottura. Quindi, cosa si può fare per evitare questo problema? Prima di tutto, si devono evitare i pesci che sono considerati dei predatori, come: tonno, pescespada, squalo, verdesca. Meglio preferire pesce di minore grandezza, magari i molluschi. Da verificare sempre è la provenienza. Per il tonno in particolare, conviene usare quello in scatola. Mai usare pesce da Paesi in via di sviluppo (la provenienza è indicata sulla confezione). Oltre allo sfruttamento ambientale e alla presenza del mercurio, si cercherà di aiutare l’habitat ed evitare la pesca a strascico.

Meglio preferire il pesce che viene dall’oceano Atlantico, dove possibile. Il pesce non dovrebbe essere mangiato più di 2 volte alla settimana. Attenzione va fatta anche ai prodotti con selenio, che spesso hanno anche il mercurio. Purtroppo, anche la carne e i cereali delle zone contaminate dai rifiuti industriali possono contenere mercurio. L’unica soluzione è verificare la provenienza in etichetta.

Infine, c’è l’esposizione all’inquinamento. Più che cambiare casa, c’è poco da fare, perché ogni città ha dei comparti produttivi e conseguenti problemi legati al mercurio. Per fortuna, le leggi stanno cambiando e gli stabilimenti si stanno adeguando per ridurre le emissioni e i rifiuti speciali. Il mercurio è stato bandito da pile e cosmetici nel 2011, sia a livello internazionale che a livello europeo. Vale comunque la pena fare attenzione a questi prodotti. Come? Evitando di comprare cosmetici che indichino nella composizione la presenza di mercurio e facendo attenzione quando si rimuovono le batterie, per evitare che il mercurio fuoriesca.

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