Campofelice di Roccella: Le Non siamo poetesse in scena con “Conversazioni a Teheran” al Teatro S. Cicero di Cefalù per la campagna Woman’s Freedom in Iran
Appuntamento per questa sera martedì 26 novembre, ore 18, al Teatro S. Cicero di Cefalù. Ingresso gratuito.
Presentata a Palermo, nell’aula consiliare di Palazzo delle Aquile, dinanzi al Sindaco Orlando, parte Woman’s Freedom in Iran, campagna per la giustizia a tutela della libertà delle donne iraniane, ideata da Giorgia Butera, presidente dell’associazione Mete Onlus, impegnata – per l’appunto – in materia di diritti internazionali.
Tra i vari appuntamenti, tappa anche a Cefalù con il gruppo delle “Non siamo poetesse”, ramo interno dell’associazione teatrale locale “Casale di Campofelice di Roccella”.
Sei donne che hanno dato vita ad un fecondo gruppo di studio che utilizza i testi della letteratura come punto di partenza, attualizzandoli, elaborandoli e calandoli in uno scenario più che mai attuale per quanto concerne le tematiche sociali del mondo contemporaneo.
La loro ultima fatica, “Conversazioni a Teheran” – dopo essere andata in scena a settembre a Campofelice di Roccella – è stata infatti notata proprio da Giorgia Butera, la quale è stata ben lieta di riproporla all’interno della cornice di Woman’s Freedom in Iran.
«Si tratta di un reading teatralizzato» dichiara la regista Anna Laurà «che prende spunto dai libri di Azar Nafisi, scrittrice iraniana contemporanea esiliata in America, per giungere a tematiche strettamente sociali circa la condizione femminile in Iran.
Siamo tutte donne e ognuna di noi è Azar Nafisi, per i libri che ha letto e per l’alto grado di elaborazione e introspezione psicologica che ha fatto di questi testi. Le Non siamo poetesse nascono, per l’appunto, come gruppo di studio. Noi non siamo attrici. Leggiamo, elaboriamo e – da qui – costruiamo il copione delle nostre performances in quella che è un’ottica di denuncia sociale che funga da pungolo delle coscienze di ognuno di noi.
Vi aspettiamo questa sera martedì 26 novembre al Teatro Cicero di Cefalù!»