Monreale: festa per i 25 anni della scuola intitolata a Francesca Morvillo

Aria di festa questa mattina, 16 dicembre, all’Istituto Comprensivo Statale di Monreale per ricordare l’intitolazione al giudice “Francesca Morvillo “, voluta dal dirigente scolastico Stefano Gorgone 25 anni fa. Francesca Morvillo, morta con il marito il giudice Giovanni Falcone nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, prima donna magistrato assassinata in Italia dalla mafia insieme agli agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Una tragedia che ancora oggi dopo 27 anni viene ricordata da tutti come l’inizio di una grande guerra che la mafia inizio contro lo Stato. Ed è proprio nella scuola di Monreale a cui è stato dato il nome della coraggiosa giudice antimafia “Francesca Morvillo “, uno dei simboli più illustri e nobili della lotta alla mafia sia in Italia che all’estero, che oggi viene ricordata con la presenza del fratello, il giudice Alfredo Morvillo, e delle massime autorità civili e militari.

Alla dirigente dell’Istituto, dottoressa Maria Francesca Giammona, abbiamo chiesto una riflessione su questa giornata e sulla sua scelta di dirigere questo prestigioso istituto: “A cento giorni dal mio insediamento – afferma – è coincisa la data di questo evento. Mi sento onorata di dirigere questa Scuola soprattutto perché porta il nome di Francesca Morvillo. In realtà io vengo da studi giuridici la motivazione è nata dall’onda di tutto quello che era successo nel periodo delle stragi del 1992. Allora si era diffuso un clima di legalità molto forte e spinta da questa realtà, dal senso di giustizia che nasceva da quegli eventi, decisi così di fare giurisprudenza ed oggi ritrovarmi in questo Istituto mi sembra proprio un segno del destino. Tanto è stato fatto ed oggi possiamo affermare che lo Stato ha combattuto cosa nostra decimando intere bande di criminali”.

Dottoressa essere alla guida di questo Istituto ha soddisfatto le sue aspettative?
“Si sono soddisfatta, Non sono io che ho scelto la strada ma è la strada che ha scelto me. La Scuola che io dirigo è stata dedicata alla moglie del giudice Giovanni Falcone. Francesca Morvillo viveva al fianco del marito. Era una donna magistrato di grande valore, una fine penalista, una donna che aveva rinunciato alla maternità, perché come diceva anche il marito ”Non possiamo mettere al mondo degli orfani”. Una donna che viveva sotto scorta cosciente dei pericoli, di una libertà negata e nonostante tutto non abbandonò mai il marito e la stessa morte li ha uniti nel tragico destino.

Ricordando Francesca Morvillo, mi ha colpito che la felicità per lei era fare compere con la madre, potere andare in pizzeria, potere passeggiare liberamente senza scorta… e a tutto questo aveva rinunciato per amore del marito un vero unico grande amore per il Suo Giovanni. Questo cammino verso la legalità e il rispetto dei valori viene condiviso anche dal corpo docenti che ho trovato in questa Scuola che partecipano attivamente a tutte le iniziative per ricordare questi Eroi dei nostri giorni, ricordare Francesca Morvillo, non è un momento retorico ma pienamente vissuto dagli alunni, dai docenti e da me con la fermezza che la società civile è diventata ancora più forte, oggi nel giorno del suo compleanno ho voluto celebrare questa doppia ricorrenza con una giornata dedicata alla legalità”

Alla cerimonia hanno preso parte l’arcivescovo sua Eccellenza monsignore Michele Pennisi, che ha benedetto la targa intitolata a Francesca Morvillo, realizzata dal maestro ceramista Mario Lo Coco di Monreale, Il giudice Alfredo Morvillo procuratore capo di Trapani, il vice presidente della Regione Sicilia avvocato Gaetano Armao, il vice Prefetto di Palermo dott.Fabio Sanfilippo, il dott. Antonio Valenti in rappresentanza dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, per l’Arma dei Carabinieri il tenente vice comandante della Compagnia di Monreale Marco Busetta, il comandante della stazione CC. di Monreale maresciallo maggiore Salvatore Bidecci , una rappresentanza dell’Associazione Carabinieri in congedo, la protezione civile Overland , il presidente del consiglio comunale di Monreale Marco Intravaia , il sindaco della città di Monreale ingegnere Alberto Arcidiacono e la sua giunta. “ Ogni giorno – afferma il primo cittadino – è utile per ricordare la memoria dei nostri caduti ed oggi abbiamo ricordato una donna coraggiosa come il giudice Francesca Morvillo, i ragazzi vivono attraverso il racconto dei genitori e partecipando a giornate come queste possono capire quanto sia importante che la Sicilia possa essere veramente libera “.

Il giudice Alfredo Morvillo, nel suo intervento rivolgendosi ai giovani alunni ha ricordato la figura della sorella come una donna che ha studiato molto ed ha conseguito brillanti risultati nella sua carriera, rivolgendosi ai ragazzi ha detto loro che devono impegnarsi tantissimo per potere andare avanti nel futuro, devono ascoltare gli insegnamenti dei docenti per potere capire il sacrificio di chi è morto per la legalità.
E sulle figure di Giovanni e Francesca, il Magistrato detto:
Sono dei simboli di giustizia e di legalità. Anche mia sorella sapeva che rischiava la vita: l’attentato alla villa dell’Addaura è stato un segnale forte, ma mia sorella non abbandonò mai il marito, e il dott. Falcone in quei giorni restò nella sua villa dopo l’attentato per non indietreggiare alla lotta che aveva intrapreso contro la criminalità organizzata. Chi nella nostra società riveste incarichi politici deve dare dei messaggi chiari di chiusura ad ogni possibile rapporto con la malavita, non serve poter dire  la mafia fa schifo, ma bisogna prendere le distanze da certi personaggi restando uniti per salvare la nostra terra di Sicilia dalle infiltrazioni. Noi dobbiamo fare qualcosa perché questi nostri caduti non siano morti invano, se vogliamo veramente commemorare il loro sacrificio intraprendiamo un cammino verso la legalità, tutta la società civile deve restare unità per rispettare le regole degli ideali di vita onesta.

Paolo TAORMINA

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