Pettineo, due tele restaurate tornano all’antico splendore

Pettineo – Due bellissime tele usurate dal tempo, un parroco che si adopera per farle restaurare, una comunità unita ed entusiasta del progetto: sembra l’inizio di un avvincente racconto e invece tutto questo è realmente accaduto a Pettineo.  Sono state svelate al pubblico, nel pomeriggio di domenica, le due tele, il “Battesimo di Gesù” e “Sant’Antonio e altri frati” dopo il restauro dei mesi scorsi.

Grande partecipazione della comunità alla presentazione che si è tenuta a partire dalle 16.30 nella Chiesa Madre di Pettineo, sapientemente moderata da Giuseppe Giglio, diacono e professore pettinese.

“Le due tele sono le prime opere che sono state restaurate a Pettineo, dopo circa 10 anni, e non saranno le uniche – afferma soddisfatto, durante la presentazione, don Giuseppe Capizzi, parroco della città. “I beni che custodiamo sono patrimonio della comunità – continua – i nostri padri li hanno fatti realizzare, il nostro compito è quello di tutelarli. Queste iniziative servono ad accrescere la sensibilità culturale della nostra comunità. E poi le opere d’arte, inserite in un contesto sacro, aiutano ad entrare in dialogo con il Signore, sono dei veri e propri strumenti di evangelizzazione”.

Si sa l’unione fa la forza, in questa bella storia, il punto centrale è la sinergia tra padre Capizzi, la comunità, l’amministrazione comunale, la Diocesi di Patti, la Soprintendenza. E poi naturalmente dei bravi restauratori, quelli della Tra Art restauri di Gangi. Combinati tutti gli elementi ecco i risultati raggiunti, due magnifiche tele restaurate e fruibili a tutti. Un lavoro, necessario e importante, a tutela del patrimonio artistico.

Tra i relatori della conferenza don Basilio Scalisi, direttore dell’Arte Sacra e beni culturali della Diocesi di Patti, che ha illustrato il sapiente cammino di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, avviato già da anni, dalla Diocesi, nelle varie parrocchie. “La Diocesi di Patti è l’unica in Sicilia ad avere ben otto musei Diocesani, li abbiamo realizzati affinché le opere fossero a disposizione dell’ammirazione di tutti – dichiara don Basilio. Abbiamo voluto che non si dimenticasse la memoria delle cose belle. Rinnoviamo, facciamo ritornare le opere d’arte agli antichi splendori per poterle tramandare”.

Svelati i dipinti restaurati, don Domenico Messina, docente di liturgia presso la facoltà teologica di Sicilia e delegato vescovile per la Cattedrale di Cefalù, ha introdotto i presenti a una lettura iconologica delle tele, un’interpretazione teologica di ciò che le tele rappresentano con riferimento al Battesimo di Gesù nel Vangelo e alla Prima Lettera di San Francesco d’assisi a tutti fedeli. “I cristiani hanno utilizzato linguaggi artistici per continuare ad annunciare il Vangelo. La via privilegiata che ha permesso al Vangelo di esprimersi e diffondersi è appunto la via artistica e le forme artistiche esprimono la fede di tutta l’intera comunità. In queste opere c’è la fede di coloro che proprio qui a Pettineo hanno accolto il Vangelo e lo hanno trasmesso”.

I dipinti, risalenti uno alla prima decade del 1800 e l’altro alla seconda metà del 1700, si presentavano danneggiati dal tempo e dalle infiltrazioni d’acqua, in un discreto stato di conservazione. Ad illustrare tutte le fasi d’intervento è stato il dott. Giuseppe Inguaggiato, a cui sono stati affidati i lavori di restauro nella sua bottega Tra Art restauri di Gangi. Il restauratore ha spiegato tutte le fasi restaurative avviate, dalle indagini scientifiche, alla velinatura, le stuccature, le integrazioni cromatiche, attraverso diapositive proiettate su schermo. Oggi le tele, completamente restaurate, hanno riacquistato l’antico splendore.

Soddisfatto anche il sindaco di Pettineo, Domenico Ruffino, che ha condiviso e promosso i restauri, – “Riconsegniamo al tempo, alla storia ma anche alle nuove generazioni, al futuro queste splendide opere. Ognuno di noi, nel rispetto dei propri ruoli e delle proprie mansioni, ha il dovere morale di migliorare le condizioni del nostro paese. Il nostro impegno va in questa direzione”.

Le opere saranno ricollocate nelle loro sedi originarie, il “Battesimo di Gesù” in Chiesa Madre, la tela “Sant’Antonio e altri frati” presso il Convento dei Cappuccini di Pettineo. Da oggi gli amanti dell’arte e i cittadini potranno nuovamente ammirarle. La conferenza si è chiusa tra gli applausi e l’orgoglio della comunità.

Inoltre al momento risultano in restauro il gruppo ligneo della Madonna della Pietà e la tela raffigurante la Pentecoste, e presto verrà restaurato anche il portale in pietra della Chiesa di Sant’Oliva, patrona della città. La bella storia quindi non si conclude qui, l’impegno di padre Giuseppe continua, e anche l’entusiasmo di tutta la comunità.

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