Primogenito di 6 figli: Angela, Rosa, Iolanda, Maria Adriana e Vincenzo, Pasquale chiamato da tutti “Cialli”(nomignolo che si attribuiva a chi portava questo nome dagli emigrati americani) nasce a Cefalù il 17 dicembre 1933 da Castrenze pescatore e Vincenza Baccellieri casalinga. Papà Castrenze “Castè” e mamma Vincenza “Nzina” allevarono i loro 6 figli in una casa di Vicolo Miceli. Un vicolo caratteristico di Via Porpora zona“ a funtana” . Il piccolo Cialli con i fratelli ed i suoi amici giocava fuori per le strade del rione. Erano giochi semplici con i legni e le pietre. Il piccolo Cialli frequenta la scuola elementare a Santa Nicola in Via Spinuzza, poi alla Mercè “Spinuzza”, ed infine in un Cortile di Via Umberto I. Sin da bambino visto che la famiglia versava in difficoltà economiche il piccolo Cialli inizia a lavorare. Lavora al magazzino del pesce salato a scapuzzari sarde ed acciughe”. Toglieva la testa alle sarde ed alle acciughe che poi venivano messi in barattoli sotto sale. In autunno andava a raccogliere le olive nelle campagne cefaludesi. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, Cialli con i suoi genitori, andava nei campi e portava la biancheria pulita, che mamma Nzina lavava nella scogliera della Postierla, ai soldati ed in cambio riceveva qualche dollaro, delle scatolette di cibo, del cioccolato. Il piccolo Cialli aiutava come poteva la sua famiglia ed all’età dell’adolescenza decide di andare a lavorare “nto mastru” per imparare un mestiere. Inizia come apprendista da Salvatore Serio conosciuto come “mastru Totò u surcitieddu” dove impara ad aggiustare le biciclette e gli fu attribuita la nciuria “Cialli u bicichittaru”. A 18 anni si mette in proprio riparando biciclette con l’occhio sempre vigile “ru mastru”. Aveva 20 anni quando si innamora di una ragazza che abitava alla Giudeca: Carmela Biondo chiamata affettuosamente “Mela” di 4 anni più piccola. Fu amore a prima vista fra i due giovani e dopo 5 anni di fidanzamento si sposano il 25 Aprile 1959. Passano gli anni e mastru Cialli oltre ad aggiustare biciclette inizia a riparare le lambrette ed anche a verniciarle. Piano piano inizia a verniciare anche le macchine. E’ stato il primo carrozziere di Cefalù. Nel frattempo, dal matrimonio con la sua Mela, nascono 4 figli 2 maschi e 2 femmine: Castrenze detto “Steno” , Vincenza, Salvatore detto “Vicè” e Giuseppina. Oggi mastru Cialli, u bicichittaru, dopo una vita di lavoro si gode la pensione circondato dall’affetto della sua Mela, dei suoi 4 figli e dei suoi 8 nipoti e 4 pronipoti a cui racconta i mutti che da piccolo ha appreso dai suoi nonni:
Si avissi un pignatieddu, uogghiu e sali , mi facissi anticchia ri pani cuottu ma unn’haiu pani Mi nn’acchianaiu supra un campanaru e mi misi a fari lu rancuru. Passinu 4 amici e mi spiaru: chi hai iaddu ca fai stu rancuru? E iò ci arrispunniu a chiantu amaru, persi la iaddiniedda e sugnu sulu
Vitti tri donni affacciati ncampana, erinu cchiu beddi ri la pasta fina. O Diò quant’era bedda la minzana! La ranni lu re la ncurunava regina. La nicariedda era nna stidda uriana, cu si curca cu idda la prima sira , lu cielu tuocca e mpararisu acchiana.
Mastru Cialli coltiva la passione di costruire modellini delle prime barche da pesca. Barche a vela, barche con la lampara, uzzi, uzzarieddi, barche dell’antica paranza , barche che andavano o” cianciollo”, barche che andavano a buddiari. Le Barche a buddiari, mastru Cialli spiega, sono le barche che andavano un colpo in avanti ed un colpo a riva e questo termine veniva usato quando un ragazzo si innamorava di una ragazza e faceva avanti ed indietro sotto la sua finestra e la gente che lo vedeva diceva: ” Chiddu a buddia” alla tizia. Mastru Cialli u bicichittaru orgoglioso oggi dice che ciò che ha fatto è stato grazie all’amore ed alla passione per il suo lavoro ed alla sua determinazione.