Il precedente articolo ha consentito di comprendere i meccanismi e il funzionamento della paura nella misura in cui le paure comportano una immobilizzazione e non consentono di vivere la vita con pienezza, completezza e realizzazione. Riconoscere di aver paura del fallimento, paura della morte, paura del giudizio altrui, paura di rimanere soli o paura di non farcela comporta inevitabilmente una scelta. Infatti, riconoscerle significa trovarsi ad un bivio: si può intraprendere la strada del “fare” o al contrario quella del “non fare” o del rimanere “fermi”. “Fare” comporta affrontare le paure così, ad esempio, se si ha paura del fallimento si sceglierà di affrontarla, come?… realizzando gradualmente piccole cose che insieme ad altre potranno contribuire a raggiungere l’obiettivo guida. Sentire e riconoscere la paura ad esempio del giudizio, permette all’individuo di capire come orientarsi nelle scelte e quale direzione prendere. Non fare questo significa rimanere imprigionati, restare fermi e alla lunga dimenticare quasi di nutrire una determinata paura fino ad ignorarla e a vivere così la quotidianità nell’incertezza e nel dubbio.
Ciò di cui bisogna dotarsi è allora il coraggio: coraggio di affrontare, coraggio di scegliere, coraggio di “fare”.
Ma cos’è esattamente il coraggio? O in altre parole, cosa significa vivere senza paura? “Il coraggio è la virtù umana che fa sì che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, (…) , più in generale, affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l’incertezza e l’intimidazione” (Wikipedia). Dunque avere coraggio non significa vivere senza paura anzi, al contrario agire anche se si prova paura. Parlare di coraggio e di come affrontare la paura potrebbe rimandare il lettore a colui che pratica sport estremi, ma in questa sede, preferisco occuparmi delle paure che quotidianamente attanagliano la vita delle persone, ed affrontare questo altro tema in altra sede poiché differenti dinamiche entrano in gioco quando ci si avvicina al brivido del “trovarsi al limite”. Dunque, vivere con coraggio non significa ignorare le paure che si hanno dentro, al contrario riconoscerle ed affrontarle: riconoscere significa domandarsi quotidianamente “cosa potrei fare, qui ed ora, che non sto facendo?”, affrontare ricorda il concetto del “non rimandare a domani ciò che si può fare oggi”.
Così almeno tre elementi sono fondamentali affinché l’uomo viva con coraggio: determinazione, costanza e gradualità. Proprio come fa un atleta per prepararsi ad affrontare una gara, attraverso il continuo, graduale e costante allenamento, l’uomo che intende “allenarsi” ad affrontare le proprie paure deve dotarsi di determinazione che lo sostenga quotidianamente alla consapevolezza dell’essenza del suo essere, che lo spinga a guardarsi allo specchio e non fuggire dinanzi agli ostacoli, bensì affrontarli con forza e coraggio.
Non esiste una vita senza paura o senza difficoltà, questo vale sia per i piccoli che per i grandi, dunque una delle doti di cui è necessario prendersi cura sin da quando nasciamo, è il coraggio di vivere senza paura o meglio ancora di affrontare le inevitabili paure che la vita propone.