5 caffè per la glicemia: ecco i più buoni

Non tutti sanno che l’indice glicemico può scendere anche grazie al caffè. Basta berlo a fine pranzo o a fine digestione. Tutto dipende dalla quantità di cibi che si mangiano durante il pasto. Se il pasto è abbondante il caffè si beve a fine digestione. In caso contrario a fine pranzo. Ecco quali sono i caffè più buoni. Anzitutto l’espresso senza zucchero. Una tazzina contiene mediamente 25-35 ml di caffè.

Decaffeinato. E’ una bevanda ricavata per infusione della droga decaffeinata. La caffeina viene rimossa quando i semi di caffè sono ancora verdi e crudi. Questo processo avviene con l’utilizzo di solventi. Pur eliminandola, sciogliendo e scremando i grassi dei semi, si interviene negativamente sulla loro composizione nutrizionale. Alla fine l’impatto salutistico di quello normale è considerato migliore rispetto a quest’ultimo. Quello senza caffeina oggi nuoce esattamente, quindi, come quello normale.

Americano. Stimola il sistema nervoso centrale. Non contiene meno caffeina rispetto al normale. Ne può contenere anche tre volte di più. E’ più veloce è il metodo di preparazione. Tecnicamente più il caffè è lungo, più caffeina contiene. La sua estrazione infatti può avvenire o per semplice infusione, percolazione o attraverso strumenti appositi come per esempio la cosiddetta “french press”. Non è calorico. In base alla quantità di zucchero utilizzata.

Macchiato. Aggiungere il latte non incide sull’assimilazione degli antiossidanti contenuti nel caffè. E’ lo zucchero a provocare un rallentamento del tempo di assorbimento. Il latte è da preferire allo zucchero per addolcire il caffè. A seconda della varietà e del grado di tostatura, può apportare, grazie alla presenza di antiossidanti, vari benefici alla salute. Non è consigliabile aggiungervi del latte proprio al fine di mantenere intatte le diverse proprietà antiossidanti.

Verde. L’acido clorogenico che contiene, regola anche la pressione arteriosa. Inoltre normalizza i livelli di colesterolo, prevenendo il rischio di malattie cardiovascolari. Favorisce anche il transito intestinale, contrastando la stitichezza e promuovendo la disintossicazione dell’organismo. Per preparare l’infuso, comunque, è necessario prima frantumare i chicchi interi. In alternativa si può acquistare una confezione con i chicchi già rotti, ma integri. Questi ultimi, serve sapere, conservano meglio le diverse proprietà nutritive.

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