A Cefalù un progetto “Contro la schiavitù online” con studenti che arrivano dalla Lituania, Finlandia, Romania, Portogallo, Turchia e Italia. Si sta svolgendo in questi giorni presso l’I.I.S.S. Jacopo del Duca – Diego Bianca Amato di Cefalù. E’ la seconda LTTA (attività di apprendimento/formazione) del partenariato strategico Erasmus+ dal titolo “Against online slavery”.
I lavori sono stati aperti martedì 30 novembre presso la sede centrale alla presenza del Referente del progetto il prof. re di inglese Catanese Gianni. Dopo l’accoglienza di tutti gli ospiti nell’Auditorium della sede centrale e la presentazione delle varie scuole partner, il prof. Mario Macaluso è intervenuto sul tema: “Rischi e valori nei nuovi media digitali”. Ha espresso grande soddisfazione per una scuola così aperta all’esterno in una dimensione internazionale. In particolare il suo intervento ha puntato l’attenzione sulla conoscenza del contesto dei social media e dei canali che influenzano più direttamente i nativi digitali: i videogiochi e la musica. Sapersi difendere dai rischi della rete è una tappa fondamentale che deve servire come base per incrementare la consapevolezza e quindi per contribuire alla disseminazione di buone pratiche digitali.
A seguire gli studenti dei vari indirizzi dello Jacopo del Duca-Bianca Amato hanno presentato dei powerpoint sulla “schiavitù” del digitale e l’alunna Giorgia Giallombardo si è cimentata nel ruolo di giornalista in un video in cui si è puntata l’attenzione sull’attualità della tematica. Nel corso della mattinata di lavoro, tra un intervento e l’altro, sono state offerte ai presenti delle esibizioni musicali molto apprezzate.
La prossima mobilità del progetto è prevista a Febbraio 2022 in Portogallo dove verrà ulteriormente approfondito questo tema di scottante attualità. “I media digitali – commenta il Dirigente scolastico Antonella Cancilla – offrono molte opportunità di sviluppo e di apprendimento ma, allo stesso tempo, nascondono molti rischi: dipendenza da internet, cyberbullismo, violenza, pornografia, violazione dei propri dati, furto di identità. Per questo è importante imparare a condividere l’uso “responsabile” delle nuove tecnologie. Bisogna spostare l’attenzione di tutti sull’educazione digitale soffermandosi principalmente su quegli aspetti che, in qualche modo, possono coinvolgere i processi educativi e di formazione delle giovani generazioni”.