Cefalù: per il 26% degli elettori la politica cefaludese si occupa di interessi privati

Per il 26% degli elettori cefaludesi i politici della città non portano avanti una politica per il bene comune ma quella degli interessi privati. E’ quanto scrive Mario Macaluso nel suo libro “Cefalù in 20 parole”. Il nostro direttore descrive quanto è accaduto alla fine degli anni ’70 quando il 3 giugno del 1979, durante le elezioni politiche, ben 2.305 cefaludesi, andando a votare per eleggere i deputati al Parlamento italiano, annullano la loro scheda elettorale depositandola senza alcun voto nell’urna. E’ una grande protesta silenziosa che i partiti politici fanno passare nell’indifferenza. In realtà gli elettori che danno vita a questa singolare forma di protesta sono tantissimi. Sono il 26% di quanti quel giorno hanno votato. Tradotto significa che quel giorno un cefaludese ogni quattro, che è andato alle urne, ha trasformato il suo voto in protesta. Per chi vuole leggere questa pagina di storia cefaludese può leggere le pagine di libro, compresa questa della grande protesta politica silenziosa del 1979, cliccando a questo link:

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