Le pere possiedono l’antocianina, un flavonoide che riduce il rischio di malattie metaboliche come il diabete. Grazie a questa sostanza le pere prevengono la resistenza all’insulina e mostrano effetti antidiabetici e antinfiammatori, aiutando la gestione della glicemia.
Quali sono i benefici delle pere?
Le pere rafforzano il sistema immunitario. Aiutano la salute del cuore. Mantengono la salute delle ossa. Aiutano a perdere peso. Migliorano la digestione e combattono la costipazione. Regolarizzano la pressione arteriosa e riducono le possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari. Abbassano la tensione evitando la formazione di coaguli. Aumentano l’afflusso sanguigno a tutti gli organi, potenziandone l’efficienza. Stimolano la digestione e la salute intestinale. Ricche di ferro e di rame le pere sono preziose per quanti soffrono di anemia. Aiutano a combattere stanchezza e debolezza muscolare. Influiscono positivamente sull’ulcera e sullo sviluppo di calcoli nel tratto urinario.
Quante pere si possono mangiare al giorno?
Il consiglio è di non andare oltre i 150 grammi di pere al giorno. Troppe pere possono aumentare in modo sproporzionato la fibra nel proprio corpo. L’aumento dei livelli di vitamina C, invece, può causare nausea, diarrea, gonfiore addominale, mal di testa e bruciore di stomaco. Un consumo eccessivo di pere può portare a livelli di vitamina A che causano visione offuscata, scarso appetito, dolore alle ossa. Troppe pere portano troppi antiossidanti che possono aumentare il rischio di cancro.
Quale frutta aiuta chi ha la glicemia alta?
La fragola, consumata in dosi adeguate, ha la capacità di ridurre il colesterolo-LDL, i trigliceridi e di regolare i livelli di glicemia nel sangue. La fragola è adatta ai diabetici perché è un frutto a basso contenuto di zuccheri, ricco di vitamine, antiossidanti e fibre alimentari. Una porzione di otto fragole fornisce mediamente 45 calorie. La fragola offre più vitamina C di un’arancia, fibre e potassio. L’estratto di fragola è in grado di inibire sia la proliferazione di cellule tumorali del seno sia i processi di metastatizzazione.
Quale cereale non aiuta chi ha la glicemia alta?
Il mais in chicchi ha indice glicemico medio alto [IG 65] e la cariosside è ricca di amido. In caso di iperglicemia, prediabete e diabete di tipo 2 non è indicato. Alcuni studi hanno evidenziato che un elevato consumo di flavonoidi, come quelli presenti nel mais, riduce il rischio di malattie croniche, compreso il diabete e quindi la glicemia alta. Nonostante questo bisogna sempre stare attenti al mais. Come tutti i cereali, il mais apporta prevalentemente carboidrati, per la maggior parte rappresentati da amido, e solo in minima quantità da zuccheri semplici.