Mettiamo per un attimo nell’angolo dei ricordi la bolgia di Wembley, la Coppa alzata al cielo, l’It’s coming Rome urlato a squarcia gola da Leonardo Bonucci. Undici mesi dopo Inghilterra-Italia è tutto un altro film, ma era impossibile chiedere al sequel di essere più avvincente di una pellicola che abbiamo imparato ad amare e recitare a memoria sino ai titolo di coda. Con un cast completamente nuovo, con qualche interprete alla sua prima apparizione (Gatti ed Esposito) e qualcun altro chiamato a recitare fuori dai soliti schemi, l’Italia piace per intraprendenza e personalità. Lo 0-0 con l’Inghilterra vale più del punto che le permette di restare al comando del Gruppo 3 di Nations League (1-1 nell’altra sfida del girone tra Ungheria e Germania) perché conferma che questa nuova Italia sta crescendo con lo spirito giusto. Una Nazionale disposta al sacrificio, ma sempre votata ad un calcio propositivo, con qualche ricamo in meno ma l’intensità messa in campo dai vari Tonali, Pessina, Pellegrini, Frattesi a garantire fondamenta solide su cui ripartire. L’unica pecca qualche errore di troppo sotto porta, come si dice in questi casi ‘è mancato solo il gol’.
LA PARTITA. “Non sarà una rivincita” aveva sottolineato ieri in conferenza stampa Roberto Mancini. Diversa la posta in palio, diversa la cornice sugli spalti e diversi anche i giocatori in campo. Sono solo 6 i reduci della finale dell’Europeo, due nell’Italia (Donnarumma e Di Lorenzo) e quattro nell’Inghilterra (Trippier, Rice, Mount e Sterling).
Per la Nazionale è la quarta partita negli ultimi dieci giorni e Mancini deve necessariamente rivoluzionare ancora una volta la formazione. Rispetto al match di martedì con l’Ungheria il Ct conferma solo Donnarumma e Pellegrini, per un 4-3-3 che in realtà è un 4-5-1 con Scamacca unico vero attaccante di ruolo. Ad affiancare Acerbi al centro della difesa c’è Gatti, 46° esordiente della gestione Mancini, mentre sugli esterni tocca a Di Lorenzo e a Dimarco, con quest’ultimo per la prima volta titolare dopo gli spezzoni di gara con Germania e Ungheria. Linea verde a centrocampo con Locatelli, Tonali e Frattesi, 68 anni in tre e un futuro in azzurro tutto da scrivere, supportati da Pellegrini e Pessina. Nell’Inghilterra la novità è Tammy Abraham, il centravanti della Roma schierato al posto di Harry Kane nel tridente con Sterling e Grealish. A Ward-Prowse e Rice spetta il compito di schermare la difesa, dove trova spazio il milanista Tomori, mentre Mount è chiamato a mettere il suo estro al servizio dei tre compagni d’attacco.
Se undici mesi fa a Wembley era stata l’Inghilterra a partire a razzo con il vantaggio realizzato dopo appena due minuti da Shaw, stavolta è l’Italia a sfiorare l’1-0 al 2’ con Frattesi, che sull’imbucata di Pellegrini allarga troppo il piatto e manda a lato da posizione favorevolissima. Ma gli inglesi non stanno a guardare: al 5’ Abraham intercetta il passaggio di Donnarumma ed è provvidenziale il recupero di Locatelli, che riesce a disturbarlo al momento della conclusione. Tre minuti dopo però il portierone azzurro si riscatta deviando sulla traversa la conclusione di Mount, poi Rice calcia alto su angolo battuto dallo stesso Mount. Gli Azzurri faticano a superare la prima linea di pressione della squadra di Southgate, ma quando riescono a risalire il campo sanno cosa fare. Da un bel cambio di gioco di Locatelli il pallone arriva a Pessina, cross al volo di prima e Tonali calcia a botta sicura, trovando la risposta con i piedi di Ramsdale. L’Italia gioca bene, di prima, Scamacca fa un lavoro sporco quanto utile spalle alla porta e meriterebbe il gol, ma non trova lo specchio della porta su invito di Pessina. Il centrocampista dell’Atalanta, una spina nel fianco della difesa inglese, ci prova altre due volte nel finale di un primo tempo vibrante, che si chiude con una conclusione al volo di Locatelli bloccata da Ramsdale.
La ripresa inizia con una clamorosa occasione per Sterling, che tutto solo sul secondo palo raccoglie il cross dalla destra di James ma calcia alto. Simile la chance che poco dopo capita sui piedi di Di Lorenzo, che pescato da un lancio con il contagiri di Pellegrini non riesce a concludere. Le emozioni più o meno finiscono qui e inizia la prevedibile girandola di cambi. Arriva il momento di un nuovo esordio, quello di Salvatore Esposito, che prende il posto di Locatelli, mentre Gnonto fa rifiatare Pellegrini, alla terza gara consecutiva da titolare. Cambia anche l’Inghilterra: fuori Abraham, Mount e Rice, dentro Kane, Bowen e Phillips. Raspadori prende il posto di uno stremato Scamacca, Florenzi e Cristante entrano per portare un po’ di esperienza, mentre Saka rileva Sterling e il pensiero vola inevitabilmente alla finale di Wembley. Nel recupero Tonali, per fermare una pericolosa ripartenza degli inglesi, si immola e prende un giallo che gli farà saltare il match di martedì a Monchengladbach, dove gli Azzurri ritroveranno la Germania dieci giorni dopo l’1-1 di Bologna per la quinta e ultima tappa del ‘tour de force’ di questo intensissimo giugno. Dopo tre gare di Nations League siamo primi e imbattuti, la seconda Final Four consecutiva è un obiettivo alla portata di un’Italia che cresce bene.
FIGC E RAI. Anche in occasione del match tra Inghilterra e Italia, FIGC e Rai hanno continuato a battere la strada dell’innovazione del prodotto televisivo puntando sulla pubblicità virtuale. In Italia è stato infatti possibile vedere a bordo campo i partner commerciali della FIGC attraverso una grafica virtuale sovraimposta sui LED.