Pericolosi peperoncini in vendita tra le verdure. Sono quelli che arrivano dal Vietnam. L’Italia ne importa quasi 300 mila chili ogni anno. Questi peperoncini contengono difenoconazolo, hexaconazolo e carbendazim, tutte sostanze tossiche che finiscono nel nostro stomaco. I peperoncini contengono anche livelli preoccupanti di acefato e clorpirifos. Sono insetticidi organofosfati che possono danneggiare il cervello. Soprattutto quello che si sta sviluppando nei bambini. I pesticidi più pericolosi a tavola sono il Dicofol o il Carbofurano. Si possono evitare scegliendo prodotti Made in Italy.
Per non portare a tavola i peperoncini con i pesticidi bisogna puntare su quelli bio. Importante è controllare bene le etichette. I peperoncini piccanti che arrivano dalla Repubblica Dominicana e dall’India nel 20% dei casi sono irregolari per la presenza di residui chimici. Secondo la Coldiretti ad essere contaminati da pesticidi ci sono anche i melograni che arrivano dalla Turchia e il tè della Cina. Pericolosa è l’okra piccola zucchina importata dall’India ma anche il dragon fruit proveniente dall’Indonesia. Pieni di pesticidi anche i fagioli secchi del Brasile e i peperoni dolci che arrivano dall’Egitto. Da più parti il consiglio è di acquistare frutta e verdura italiana ed in particolare biologica e di origine controllata. Solo così si possono eveitare problemi alla salute.
Dove sono presenti i pesticidi?
I pesticidi si trovano soprattutto sulla parte esterna della buccia. Per questo occorre sbucciare i peperoncini. E’ necessario lavarli. Per gli ortaggi il consiglio è di togliere la parte esterna ed in particolare le foglie più esterne dell’insalata. Questo permette di eliminare la parte di verdura o frutta che contiene più pesticidi in assoluto. I residui di queste sostanze non vengono smaltiti dal corpo. Restano nei tessuti e possono raggiungere quantità nocive.