Termini Imerese, cerimonia di commemorazione del 12 novembre: facciamo che vinca la Pace

La Città di Termini Imerese  ha  ricordato oggi i suoi Eroi, caduto in Missioni di Pace. Oggi, davanti al Monumento che ricorda i 19 caduti italiani di Nassiryia.
Riportiamo il discorso del Generale Mario Piraino. Presenti il  Sindaco, Maria Terranova, Autorità, rappresentanti delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, delle Associazioni partigiane e di volontariato, cittadini e cittadine di Termini.
“Siamo qui oggi riuniti – dice il Gen. Piraino –  non per celebrare un giorno funesto in memoria dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace, ma per ricordare che il loro sacrificio, come operatori di pace, non è stato vano.
Come ho detto, oggi in tutta Italia si celebra la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, “In questa solenne ricorrenza il mio commosso pensiero è rivolto a tutti i militari che hanno sacrificato la loro vita o sono rimasti feriti nei diversi teatri in cui l’Italia è chiamata ad operare per contribuire alla stabilità e alla sicurezza internazionale.
Con gli stessi sentimenti voglio ricordare le famiglie dei nostri Caduti che, con assoluta dignità e orgoglio, portano scolpito nel cuore il ricordo, l’esempio, il prezioso lascito dei loro cari.
Insieme ai Caduti militari voglio ricordare anche i numerosi Caduti civili che hanno contribuito alla costruzione della pace, sostenendo gli sforzi delle nostre missioni come operatori di organizzazioni internazionali, volontari e rappresentanti del mondo dell’informazione”.
Foscolo nei sepolcri ci dice: “A egregie cose il forte animo accendono le urne dei forti”, con questo vuole esaltare il loro ricordo, indicando i sepolcri degli uomini che hanno fatto onore all’Italia.
Con questi sentimenti, vi affido il ricordo del nostro concittadino, il Caporal maggiore scelto Francesco Paolo Messineo di 29 anni, nato a Termini Imerese (PA) il 23 maggio 1983, effettivo al 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” di Forlì, che ci ha lasciati il 20 febbraio 2012, mentre era in missione di pace a 20 km a sud-ovest di Shindand, nella parte occidentale dell’Afghanistan.
Con queste motivazioni noi siamo oggi davanti al Monumento che ricorda i 19 caduti italiani di Nassiryia, nell’Operazione Antica Babilonia, in Iraq, (12 CC, 5 EI e 2 Civili).
Ricordando loro, non possiamo dimenticare i tantissimi operatori di pace morti per difendere le popolazioni che in pace non erano. I primi morti della nostra Repubblica furono in Eritrea nel lontano 9 marzo 1949, per poi ricordare i 21 morti della missione Onu nell’ex Congo belga, tra cui quelli dell’Eccidio di Kindu.
Ma anche i morti negli emirati arabi, in Libano, nella Guerra del Golfo, In Croazia ed in Bosnia Erzegovina, In Somalia, tra cui i morti nella battaglia del pastificio. E poi quelli in Mozambico, in Somalia, nel Ruanda.
Tra gli ultimi, vorrei ricordare il funzionario di Polizia Nicola Calipari ucciso a Baghdad in Iraq, il 4 marzo 2005, il nostro l’Ambasciatore Luca Attanasio, ed il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio 2021.
Onore ai caduti”.

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